Si è tenuta il 19 luglio la commemorazione della strage di via D’Amelio a Palermo in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. All’iniziativa, organizzata da un gruppo di giovani, autori del blog Il Mostardino.it, e patrocinata dal Camune di Carpi, sono intervenuti il Vescovo monsignor Francesco Cavina, il sindaco Alberto Bellelli e Roberto Mirabile, presidente della Onlus La Caramella Buona, associazione da anni impegnata nella lotta alla pedofilia. Presenti anche gli assessori Milena Saina e Stefania Gasparini, assieme al presidente del Consiglio comunale Davide Delle Ave. Forte il monito di monsignor Cavina che ha ribadito che “se Borsellino e gli agenti della scorta fossero ancora qui oggi ci direbbero che hanno fatto soltanto il proprio dovere. Dobbiamo ricordarci – ha proseguito il Vescovo – che la nostra società deve assolutamente recuperare il valore della moralità, senza il quale, siamo destinati alla deriva”.
“Commemorando Paolo Borsellino ricordiamo anche i quattro poliziotti ed Emanuela Loi, la prima donna a far parte di una scorta, che in via D’Amelio hanno perso la vita per la giustizia. Con loro ricordiamo anche tutte quelle persone ‘anonime’ con esistenze esemplari – ha commentato il Vescovo a margine dell’incontro -. E’ un appuntamento per evidenziare l’importanza della certezza del diritto e la necessità che la legge sia veramente uguale per tutti. L’argomento giustizia è quanto mai attuale: una società senza la certezza del diritto esprime decadenza morale, civile, umana. L’onestà, la coerenza di Paolo Borsellino indicano a ciascuno di noi il comportamento da tenere: la giustizia è un diritto/dovere che coinvolge tutti coloro che appartengono a una comunità”.