Cinquecento persone hanno partecipato nella mattinata di oggi, 6 gennaio, solennità dell’Epifania del Signore, alla Santa Messa presieduta dal Vescovo Francesco Cavina nella Cattedrale di Carpi. La celebrazione è stata trasmessa in diretta da Rai Uno nel corso del programma “A Sua Immagine”.
Come ha affermato monsignor Cavina nell’omelia, “il bambino nato a Betlemme, che noi abbiamo contemplato e adorato il giorno di Natale, non è solo il Messia destinato al popolo d’Israele, ma è dono di Dio all’umanità. I Magi, che giungono a portare i loro doni al Bambino, costituiscono la primizia e l’inizio dell’adorazione universale di Gesù Cristo, unico e insostituibile Salvatore del mondo”. Essi “giungono a Betlemme perché vedono un segno, una stella – ‘Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti ad adorarlo’ – che interpretano come una chiamata silenziosa e irresistibile a dirigersi verso il Signore”.
E ancora, ha osservato il Vescovo, “le antiche rappresentazioni dell’Epifania hanno portato la tradizione popolare a ritenere che i Magi, fossero tre: uno giovane, uno nella piena maturità e uno anziano. In questo modo si è voluto sottolineare che tutte le età della vita e gli uomini di tutti i continenti sono chiamati all’incontro con il Signore per godere della Sua amicizia”.
Come ha affermato monsignor Cavina nell’omelia, “il bambino nato a Betlemme, che noi abbiamo contemplato e adorato il giorno di Natale, non è solo il Messia destinato al popolo d’Israele, ma è dono di Dio all’umanità. I Magi, che giungono a portare i loro doni al Bambino, costituiscono la primizia e l’inizio dell’adorazione universale di Gesù Cristo, unico e insostituibile Salvatore del mondo”. Essi “giungono a Betlemme perché vedono un segno, una stella – ‘Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti ad adorarlo’ – che interpretano come una chiamata silenziosa e irresistibile a dirigersi verso il Signore”.
E ancora, ha osservato il Vescovo, “le antiche rappresentazioni dell’Epifania hanno portato la tradizione popolare a ritenere che i Magi, fossero tre: uno giovane, uno nella piena maturità e uno anziano. In questo modo si è voluto sottolineare che tutte le età della vita e gli uomini di tutti i continenti sono chiamati all’incontro con il Signore per godere della Sua amicizia”.