Nel corso di una cerimonia che si è svolta giovedì 3 novembre presso i locali della parrocchia di Quartirolo, è stato consegnato a don Nino Levratti, presidente del Capitolo dei Canonici della Cattedrale, il premio Alberto III Pio di Savoia, istituito dal Rotary Club di Carpi nel 2005. L’apposita commissione del sodalizio carpigiano ha scelto don Nino Levratti per riconoscere il merito ad una vita dedicata all’educazione della gioventù, in particolare attraverso lo scoutismo di cui è stato fondatore a Carpi e a Mirandola. Un servizio discreto e silenzioso reso alla Chiesa e alla città di Carpi.
“Il mio augurio per tutti voi è di godere della bellezza della vita per tutti i vostri giorni e, pensando al futuro che ci attende, aggiungerei una bellezza infinita”. Con queste parole cariche di affetto e di riconoscenza don Nino Levratti ha terminato il suo intervento dopo aver ricevuto il premio Alberto III Pio di Savoia assegnatogli dal Rotary Club di Carpi, nel corso del meeting che si è tenuto giovedì 3 novembre. Il presidente Mario Santangelo, alla presenza del vescovo di Carpi Monsignor Francesco Cavina, nel presentare la motivazione del premio ha sintetizzato la lunga vita di don Levratti, oggi novantacinquenne, e messo in evidenza il suo impegno, per decenni, di educatore di giovani attraverso lo scoutismo, di cui è stato l’iniziatore prima a Mirandola (1946) e poi a Carpi (1956). E’ la prima volta che il premio Alberto III Pio, assegnato a personalità di rilievo che si sono distinte in vari ambiti della società, viene assegnato ad un sacerdote, riconoscendo al servizio educativo, umile e nascosto, svolto per oltre settant’anni un elevato valore per l’intera comunità cittadina. Nel suo piacevole intervento don Levratti ha narrato con immagini poetiche il contesto naturale e sociale della sua infanzia nelle valli mirandolesi nel quale ha maturato il senso profondo della bellezza nella natura e nelle persone, le due condizioni che gli hanno aperto la strada alla scelta del sacerdozio. Scelta di gioia, sempre e ancora oggi, nonostante come capita a tutti, ci siano stati momenti dove si sperimenta la difficoltà di vivere. Solo un animo capace di vedere ovunque i segni della bellezza del creatore nella natura e nelle persone può godere di una vita piena di senso, un senso che va oltre il successo e il benessere materiale. Riflettendo sullo scoutismo, il “padre fondatore”, ha sottolineato la visione di un’educazione integrale della persona che sfocia nella formazione di uomini e donne capaci realizzarsi nella vita in una dimensione di servizio. L’intensità dell’applauso con cui si è conclusa la serata ha espresso meglio di ogni parola la piena sintonia che si è creata tra i presenti e questo anziano sacerdote dagli occhi vispi e dal volto sorridente che ha dispensato una bella lezione di vita da custodire con cura.
Luigi Lamma