Un vuoto, ma non del tutto!
Carissimo Don Enea,
non Le scrivo per farle rabbia, ma è un bisogno che ho dentro di dire agli altri
il vissuto con Lei e che oggi mi manca (forse manca a molti a Carpi!).
Ci manca la sua figura in bicicletta (povere biciclette, non aveva neppure il tempo per gonfiarle) e questo è già significativo di uno stile di vita e di uomo.
Ci manca il fascio di giornali sotto il braccio o nella sua borsa (c’era di tutto in quella borsa: le fotocopie per i “ragionieri”, l’ultimo libro di Suenens, una qualche cambiale che scadeva, la custodia degli occhiali e tante sue idee).
Ci mancano le sue prediche, sempre rigorosamente in tre punti; a volte un po’ “difficiline” da digerire, ma sempre stimolanti; sapeva far svegliare dal torpore anche le coscienze più pigre.
Ci mancano i poster per la Messa di Natale della Ragioneria e le candeline nella Messa di mezzanotte, le sue “ apparizioni a Madonna di Senale” e i racconti dei primi campi scout.
Ci mancano le sue mani fatte da cambusa… e le sue occhiate ( avevano più successo di un rimprovero esplicito) o un semplice “ lazzarone” “lazzarona”. E le tende , le casse, le docce ricavate da un bidone di benzina, le sedi sempre in movimento ( però quella delle guide la faceva molto Lei!).
Ci mancano le “Marce della Passione” sull’argine del Secchia, che finivano a Santa Caterina, poche centinaia di metri dalla sua Concordia.
Quante volte mi è capitato di trovarla a pulire la sua Chiesa, sempre a “fare i fiori”, mentre la sua scrivania ( anzi il tavolo!) era un “mucchio” di tutto: da cui la Provvidenza faceva uscire una qualche busta al momento buono per una tenda, una corsa con Ferrari (taxi) a cercare un campo scout, o… e chi lo sa.
E la liturgia… i più bei paramenti negli anni settanta ( anche oggi!) erano in San Francesco, la musica, i canti, la sistemazione della chiesa.
Al di sopra di tutto il suo essere “prete” per il Signore e per la sua parrocchia. ( Dove c’era Lei qualcosa si muoveva , e come…!)
Quando penso alla sua fede, molto razionale, sempre in crescita, mi vengono in mente certe salite che non finiscono mai di produrre fatica e stupore insieme.
Difficile il rapporto con tutte le riunioni dove si produceva un gran numero di parole e non si concludeva, o forse perché era molto innamorato di una democrazia concreta, anzi di una comunità viva.
Ho già detto troppo! Don Enea, visto che anche in paradiso non starà fermo, ci dia una mano.
Un ex di San Francesco
MERCOLEDI’ 5 GENNAIO
ALLE ORE 18.30
NELLA CHIESA DELLA MADONNA DELLA NEVE
QUARTIROLO
SANTA MESSA IN SUFFRAGIO DI DON ENEA TAMASSIA
NEL 2° ANNIVERSARIO DELLA MORTE:
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