Sabato 17 maggio è stato inaugurato il Museo Diocesano di arte sacra ‘Cardinale Rodolfo Pio di Savoia’. Alla cerimonia sono intervenuti il vescovo monsignor Elio Tinti, il sindaco Enrico Campedelli, il vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi Stefano Zanoli, la sovrintendente di Modena e Reggio Emilia Serenita Papaldo, il direttore dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali e del Museo Alfonso Garuti, l’architetto Anna Allesina, progettista, e monsignor Luigi Nuvoli, delegato regionale per i Beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto.
La chiesa di Sant’Ignazio di Lojola, già dei Gesuiti e in seguito di pertinenza del Seminario Vescovile, è sede prestigiosa per monumentalità architettonica di epoca barocca del Museo Diocesano. Il legame tra la storia religiosa e artistica carpigiana trova concreta espressione nell’intitolazione al cardinale Rodolfo Pio di Savoia, personaggio di spicco della Chiesa Romana in epoca di Controriforma, letterato, umanista, collezionista d’arte sull’esempio dello zio Alberto III signore di Carpi.
Il Museo è costituito innanzitutto dalla chiesa stessa di Sant’Ignazio che è stata lasciata nella sua integrità, con il proprio arredo di manufatti e di tele d’altare, da leggersi nell’insieme come una sorta di ‘museo di sé’. Le opere d’arte che le appartengono sono esempi notevoli per la storia dell’arte a Carpi tra il XVII ed il XIX secolo.
Il percorso museale vero e proprio si sviluppa nel vano della chiesa e nelle due ex sacrestie.
Il materiale presentato proviene da chiese della città e della diocesi e costituisce una selezione di opere significative per il loro messaggio pastorale e didascalico. Fanno parte dell’esposizione arredi e suppellettili sacre, argenterie dal XVI al XX secolo, dipinti di pregio, incisioni, sculture, tessuti, scagliole.
Notevole la serie degli antifonari dalla cattedrale eseguiti da Damiano Gafori tra il 1515 al 1534, i reliquari dell’inizio del XVI secolo della bottega di Bartolomeo Spani dalla parrocchiale di Santa Croce, argenti di manifattura veneziana, emiliana, modenese e reggiana tra XVII e XIX secolo, sculture in terracotta del XV secolo di matrice toscana e dipinti tra il XVII e XVIII secolo di scuola emiliana e locale rispondenti ai nomi del Mastelletta, Scarsellino, Stringa, Lemmi, Carnevali, Lamberti, Varotti, a documentare la varietà e le testimonianze pittoriche presenti a Carpi e nel territorio diocesano. L’Ottocento trova invece espressione attraverso le opere di Malatesta, Bisi, Rossi, Forti, Lugli ed altri.
Museo Diocesano di arte sacra
Chiesa di Sant’Ignazio di Lojola
Corso Fanti 44 ‘ Carpi
Orari di apertura:
giovedì dalle 10 alle 12.30
sabato dalle 10 alle 12.30
domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 18
Ingresso libero