“È una bestemmia”. Alberto Melloni, professore di storia del cristianesimo e direttore della Fondazione per le scienze religiose “Giovanni XXIII” di Bologna, non ci gira intorno e definisce così l’attacco del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan al presidente francese Emmauel Macron ad una settimana dalla terribile decapitazione di Samuel Paty. Erdoğan non solo ha invitato a boicottare i prodotti francesi, non solo ha denunciato “l’islamofobia” definendola una “peste dei Paesi europei”, ma ha anche aggiunto che “contro i musulmani si sta compiendo una campagna di linciaggio simile a quella contro gli ebrei prima della Seconda Guerra Mondiale”. “È una bestemmia”, incalza il professore. “Dal punto di vista storico perché l’islamofobia – che oggi in Europa c’è – non rappresenta certamente il sostrato che forma i nostri regimi politici né una minaccia. Ed è una bestemmia dal punto di vista etico perché quella che ha espresso Erdogan, è una delle tante forme di negazionismo”. E poi aggiunge: “È evidente che le frasi di Erdoğan sono utili per capire la posta in gioco”. Continua a leggere a pag. 3 della versione cartacea del Settimanale Notizie o sulla versione digitale –>