Avvento con il Cav Mamma Nina

Per la vita, contro la cultura dello scarto

“La solidarietà verso la vita – è scritto nel messaggio dei Vescovi per la Giornata della vita 2015 – può aprirsi anche a forme nuove e creative di generosità, come una famiglia che adotta una famiglia. Possono nascere percorsi di prossimità nei quali una mamma che aspetta un bambino può trovare una famiglia, o un gruppo di famiglie, che si fanno carico di lei e del nascituro, evitando così il rischio dell’aborto al quale, anche suo malgrado, è orientata”. Porsi accanto alla mamma, aiutarla a tenere il suo bimbo non contro di lei ma insieme a lei e al suo coraggio, è lo stile che contraddistingue i Centri di aiuto alla vita. Per fare questo, però, occorrono nuove disponibilità di volontari, desiderosi di provare a farsi carico di una mamma sola, o di un nucleo famigliare, affinché si possa vincere il senso di solitudine e abbandono che è il clima in cui solitamente prende forma la scelta dell’aborto.
Accanto a ciò, rimane fondamentale l’aiuto economico che, attraverso la modalità del Progetto Gemma, i Cav possono offrire. Questa forma adozione a distanza di una donna e del suo bimbo che sta per nascere è una sorta di garanzia pubblica data alla mamma, ma porta anche frutti nel coinvolgimento di chi partecipa economicamente. Se, ad esempio, i parrocchiani di una comunità, i dipendenti di un’azienda, le famiglie di una scuola, donassero anche solo 5 euro ciascuno, per far nascere un bambino, questo permetterebbe non solo di sostenere una famiglia, ma di fare insieme un cammino educativo di accoglienza della vita e solidarietà umana.
“Se tutte le 22 mila parrocchie d’Italia donassero ogni anno un Progetto Gemma – rilevava ad esempio il presidente del Movimento per la vita, Carlo Casini, all’ultimo convegno nazionale – risolveremmo il problema economico dei Cav, ma soprattutto avremmo una diffusione capillare a livello educativo del messaggio per la vita e contro la cultura dello scarto”.
Il Centro di aiuto alla vita Mamma Nina di Carpi e Mirandola è disponibile a intervenire presso parrocchie, associazioni, movimenti, gruppi di famiglie per spiegare la propria attività e le possibilità per sostenerla.
 
Adotta una mamma e il suo bambino
 
È la Fondazione Vita Nova l’ente che raccoglie le domande di aiuto che arrivano dai Centri di Aiuto alla Vita sparsi in tutta Italia e provvede all’abbinamento tra adottante e adottato. L’adottante (se si tratta di un gruppo: il responsabile del gruppo) riceve le informazioni necessarie per avviare le pratiche di adozione e invia sul conto corrente postale o bancario del Cav indicato l’importo del progetto (suddiviso in rate concordate).
Il Cav incaricato della gestione del progetto informa costantemente gli adottanti circa l’evolversi della gravidanza, la nascita, la crescita del bambino. Di esso viene comunicato il nome, la data di nascita e, se la mamma lo consente, viene inviata una fotografia agli adottanti. Le somme erogate dagli adottanti vengono integralmente versate alla mamma “adottata”, direttamente o in generi o servizi di pari importo a seconda dei bisogni e delle esigenze reali.
Le modalità per aderire a Progetto Gemma sono illustrate sul sito, www.fondazionevitanova.it