Nel fare la meditazione che mi avete chiesto, mi metto nella logica del ‘viviamo il nostro essere’, viviamo il dono che abbiamo ricevuto. Conoscendo il nostro Vescovo per ben 16 anni prima che venisse a Carpi, e per aver con lui collaborato, so che questo è anche il contrassegno del suo stile personale e quindi non sono meravigliato che questa sia anche la cosa che sta al cuore del piano pastorale. Con molto piacere, nel progetto di quest’annno, ho visto che il Vescovo si è impegnato per gli anni futuri e penso che questo sarà lo stile ancora per molti anni, quelli che il Signore vorrà.
Il piano pastorale della diocesi di Carpi è radicato nell’ascolto della Parola. Questo fanno un po’ in tutte le diocesi, ma per Carpi trovo che da qualche anno questo sia chiarissimo ed è radicato in un punto centrale: nel Vangelo e nelle Beatitudini. Non ho potuto non pensare che la Chiesa del mondo intero è incamminata verso il primo Sinodo che viene fatto dopo il Concilio Vaticano II sulla Parola di Dio. Il titolo del Sinodo è stato scelto dai Vescovi ed è stato precisato dal Papa in uno stile ‘tradizionale’, ormai: il tema principale è quello della Eucaristia e della Parola di Dio, l’ultimo è quello verso cui adesso si va con due aggiunte che sono così classiche che possono passare inosservate: la parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. Il Sinodo di ottobre 2008 si concentrerà su questo punto a più di 40 anni dalla ‘Dei Verbum’; sarà in ogni caso, qualunque cosa venga fuori, un incontro molto importante per la Chiesa Cattolica.