Sabato 3 giugno nel corso della Veglia di Pentecoste il reliquiario contenente la fede nuziale del Beato è stato solennemente collocato in Duomo, dove ha trovato una provvisoria sistemazione presso l’altare di San Valeriano. Monsignor Rino Bottecchi ha presieduto la celebrazione, che è stata animata dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, in collaborazione con il Gruppo di lavoro del Beato Focherini. Particolarmente toccante la lettura di alcune testimonianze, proposte in forma “dialogica” da Francesco Manicardi e Maria Peri, nipoti di Focherini. Al racconto della biografia del Beato, in cui si sono ripercorsi gli interessi che animarono la sua vita, ha fatto eco la lettura di alcuni brani della corrispondenza fra Odoardo e la moglie Maria, fra cui la lettera in cui egli pronuncia il suo straziante “fiat voluntas Dei”, e degli interventi dei due Papi Benedetto XVI, che ha riconosciuto il martirio di Focherini, e Francesco, che lo ha ricordato nella visita pastorale a Carpi del 2 aprile scorso. Figura di laico animato da “ardore apostolico”, così lo ha definito lo stesso Papa Francesco, modello a cui i credenti della nostra Diocesi sono chiamati ad ispirarsi per essere “protagonisti” della vita della comunità, Focherini trovò appunto nella Cattedrale uno dei luoghi più significativi della sua esperienza e testimonianza di fede. Come emerge dai ricordi di monsignor Giuseppe Tassi, citati durante la celebrazione, in cui si fissò indelebile l’immagine di Focherini che, di ritorno da Bologna, si fermava in Duomo per ricevere la comunione, per lui un vero e proprio alimento spirituale. Un legame fra il Beato e la sua amata Cattedrale che si rende manifesto ora con la presenza della reliquia e successivamente con un definitivo allestimento che verrà progettato e realizzato per favorire il culto dei fedeli. A questo proposito sono stati messi a disposizione le immaginette con la preghiera e un nuovo depliant con i testi per la celebrazione della liturgia delle Ore e della Santa Messa in onore del Beato.