Novi, il Grest continua… aspettando il ritorno di don Ivano
Un’accoglienza a tutto tondo: è quella offerta dal Grest presso la parrocchia di San Michele Arcangelo a Novi di Modena, che, iniziato lo scorso 12 giugno, ha registrato un centinaio di iscritti e giungerà a conclusione il 28 luglio. Le attività sono infatti rivolte ad un’ampia fascia d’età, dai 6 ai 15 anni, inoltre, come già in passato, anche nel 2023 è stato possibile usufruire del contributo della Caritas Diocesana, tramite i fondi dell’8xmille, per permettere la frequenza a bambini e ragazzi di famiglie in difficoltà.
Uno degli aspetti, per così dire, vincenti dell’ormai collaudato Grest di Novi è il patrimonio di relazioni che si è creato fra diverse “annate” di bambini, ragazzi ed educatori all’interno degli ampi spazi parrocchiali, per impulso del parroco don Ivano Zanoni. Ne costituisce un esempio l’attuale responsabile del Grest, Giulia Veneri, 26 anni, che da bambina lo ha frequentato, che ne è stata animatrice negli anni dell’adolescenza e degli studi universitari, e che ora lo coordina con grande passione. “E’ vero che i frequentanti sono inseriti nei gruppi elementari, medie e prima superiore, ma si propongono attività in condivisione fra piccoli e grandi, in modo che ciascuno possa dare il proprio contributo – spiega -. Per la prima volta, quest’estate fra gli iscritti ci sono ragazzi di prima superiore: costituiscono un gruppo molto affiatato che si riunisce durante l’anno in parrocchia, per questo i genitori ci hanno chiesto di permettere ai figli di frequentare il Grest anche se sono ‘cresciuti’. Una richiesta a cui abbiamo risposto ‘sì’ con gioia, sulla base di una ‘allenza educativa’ quanto mai importante con le famiglie”.
Una sinergia che coinvolge anche i cosiddetti “mini educatori”, ovvero giovani dai 16-17 anni che come volontari prestano servizio animando le attività del Grest. In un variare di proposte di settimana in settimana, mattina e pomeriggio, tra giochi, laboratori, giornate in piscina, gite in bicicletta e a piedi, e persino il pernottamento in tenda in parrocchia. Il servizio mensa, inoltre, è interno, “appoggiandosi” cioè alla vicina scuola dell’infanzia paritaria. Ogni mattina è previsto un momento di preghiera ad alimentare l’identità specifica di questa realtà educativa, che si fonda sul messaggio evangelico, naturalmente nel rispetto degli iscritti che appartengono a tradizioni religiose diverse.
“Non è esagerato affermare che il Grest sia una realtà insostituibile per la comunità di Novi – afferma Giulia Veneri -. Da una parte offre un servizio indispensabile alle famiglie, dall’altra è una preziosa esperienza di crescita dal punto di vista umano, sia per i ragazzi che per gli educatori. Per questi ultimi, me compresa ovviamente, è un impegno totalizzante, si investono tempo ed energie, non senza fatica… ma la ricchezza di quanto si costruisce insieme è impagabile! In prospettiva pastorale, poi, mentre, per così dire, si getta un seme con i più piccoli, ci sono ragazzi che, pur avendo smesso di frequentare la parrocchia, si mettono in gioco come volontari, e questo diventa un’occasione per ‘riavvicinarsi’”. Si prosegue così lungo la strada tracciata da 32 anni ad oggi da don Ivano, che ha sempre fortemente sostenuto il Grest. La sua presenza non è mancata neppure quest’anno, seppure a distanza, da convalescente presso la Casa del Clero a Carpi. Intorno a lui si stringe con affetto tutta la grande famiglia del Grest, con la speranza e la preghiera che, pienamente ristabilito in salute, possa tornare presto in parrocchia.