Con una cerimonia semplice ma partecipata, sabato 28 settembre si è inaugurato a Quarantoli il centro di comunità, dono prezioso di Caritas italiana, per il quale è stata espressa più volte la parola grazie. Innanzitutto, ha affermato il parroco don Flavio Segalina, “grazie al Vescovo monsignor Francesco Cavina, che si è fatto interprete dei nostri bisogni, e a Caritas italiana che in sinergia con le Caritas diocesane di Lombardia, si è resa promotrice del dono di quest’opera. Oggi si aprono nuovi orizzonti nella vita parrocchiale rimasta per ora, e non sappiamo per quanto, orfana della pieve e delle strutture pastorali”. Un futuro di speranza aperto, ha sottolineato don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, per l’intervento della Provvidenza grazie alla generosità e all’impegno di tanti. In particolare sono “i centri di comunità e i gemellaggi – ha spiegato – le modalità, già sperimentate in altre emergenze, con cui Caritas italiana si è resa vicina alle popolazioni emiliane colpite dal terremoto. A guidarci è stata la volontà di creare comunione, laddove invece il sisma ha portato disgregazione. Ringraziamo dunque il Signore per i bei rapporti di amicizia che abbiamo potuto stringere nella realizzazione dei centri di comunità”. Da parte sua, condividendo questo spirito di gratitudine, monsignor Francesco Cavina ha voluto ringraziare Caritas italiana, ma anche l’amministrazione comunale di Mirandola – presente alla cerimonia con il sindaco Maino Benatti – per la fruttuosa collaborazione. E ha rinnovato l’invito, già espresso alle inaugurazioni degli altri centri di comunità in diocesi, a fare della struttura “un luogo di comunione, per essere tutti uno in Cristo, intorno al suo corpo e al suo sangue. Solo attraverso la comunione – ha concluso il Vescovo – superando perciò le divisioni e mettendo l’unità al di sopra di ogni preoccupazione, è possibile costruire qualcosa di bello e di duraturo”.