da Prime Notizie del Settimanale diocesano –>
Il primo ad iniziare nel territorio diocesano a giugno, dopo l’uscita dell’apposito Protocollo regionale, in questi giorni il campo giochi della parrocchia di Sant’Agata Cibeno è stato la cornice del primo incontro in assoluto della Protezione civile comunale di Carpi in un centro estivo. Tra il 22 e 23 luglio scorsi, grazie all’iniziativa di un parrocchiano che si sta formando in questo ambito, Davide Forghieri, i volontari, nonché “colleghi”, hanno guidato due mattinate con bambini e ragazzi per sensibilizzarli sul tema della sicurezza. Un primo momento di teoria, e un secondo di pratica, a cui è intervenuto anche il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli.
“Ci hanno prima spiegato con grande competenza come comportarci in caso di catastrofe, senza allarmismi, ma facendo divertire i bambini – spiega il vicario parrocchiale, don Arnaud Giegue -. L’indomani, si è passati al lato pratico, imparando, ad esempio, a montare insieme una tenda e ad utilizzare sacchi per tamponare in caso di alluvione. Un’opportunità formativa molto interessante, che ha permesso di capire quanto sia fondamentale il lavoro svolto dalla Protezione civile e quanto, nel suo piccolo, ciascuno possa fare la propria parte”.
Si avvia così verso la conclusione la prima fase di attività estive per i ragazzi a Sant’Agata, un progetto che si è realizzato anche grazie al contributo derivante dal Fondo straordinario 8xmille 2020 Emergenza Covid-19, assegnato dalla Conferenza Episcopale Italiana alla Diocesi di Carpi. Ma si proseguirà dal 24 agosto all’11 settembre con il prescuola, dedicato in particolare alla preparazione in vista del nuovo anno scolastico, seppure con le tante incertezze che ancora gravano sulle modalità del suo svolgimento.
“Complessivamente abbiamo avuto 85 iscritti, con una media, dalla terza settimana, di una cinquantina di frequentanti al giorno. Un numero consistente, anche in considerazione dello stato di emergenza in cui siamo partiti – sottolinea don Arnaud -. Non lo nego, le norme di sicurezza hanno reso la gestione molto complessa e non è stato facile far rispettare le distanze ai più piccoli, oppure far loro portare la mascherina quando non era possibile stare sufficientemente lontani. Ma ce l’abbiamo fatta!”. E che il clima sia di entusiasmo, nonostante le limitazioni, è sotto gli occhi di tutti, basta guardare i “movimenti” nel campo da calcio parrocchiale, passando sulla strada che costeggia la chiesa. “I genitori, che forse erano un po’ preoccupati all’inizio – afferma il viceparroco – hanno constatato che si può fare tutto in sicurezza, ci hanno ringraziato e ci ringraziano per quanto stiamo facendo”. Così conclude don Arnaud con la consueta modestia: dunque, non certo per esprimere un vanto, ma per evidenziare come sia stato importante, in questa estate così sui generis, tenere aperte le porte delle parrocchie, luoghi di calorosa accoglienza per i nostri ragazzi dopo tanto isolamento.