di Luigi Lamma
Anche Carpi potrà essere una “città rifugio” dove custodire la speranza per tutti, grazie all’impegno degli artisti? E’ l’auspicio di don Luca Baraldi, intervenuto sabato 10 maggio in qualità di responsabile della commissione di arte sacra della Diocesi di Carpi, all’inaugurazione della mostra collettiva “Pellegrini di speranza” allestita nel Museo Diocesano. L’immagine della “città rifugio” deriva dal discorso di Papa Francesco agli artisti in occasione della visita alla Biennale d’Arte di Venezia, lo scorso anno, ed è tratta dal codice deuteronomico: sono un’istituzione biblica “destinata a prevenire lo spargimento di sangue innocente e a moderare il cieco desiderio di vendetta, per garantire la tutela dei diritti umani e cercare forme di riconciliazione”. Ecco perché, spiega Francesco, “sarebbe importante se le varie pratiche artistiche potessero costituirsi ovunque come una sorta di rete di città rifugio, collaborando per liberare il mondo da antinomie insensate e ormai svuotate, ma che cercano di prendere il sopravvento nel razzismo, nella xenofobia, nella disuguaglianza, nello squilibrio ecologico e dell’aporofobia, questo terribile neologismo che significa ‘fobia dei poveri’”.
Di pratiche artistiche la mostra “Pellegrini di speranza” ne ha riunite tante, oltre alla varietà delle tecniche delle opere esposte, sono previsti anche eventi musicali e di riflessione nel periodo di apertura fino all’8 giugno. Il dialogo tra la chiesa di Carpi e gli artisti è proseguito dopo l’esperienza della mostra “Gratia plena” con l’avvio, come previsto, di un percorso sinodale e l’occasione straordinaria dettata dall’anno giubilare ha fatto sì che subito maturasse il desiderio di realizzare un evento importante. Così grazie al gruppo Arte in Movimento, costola dell’associazione culturale Il Portico, coordinato da Attilio Desiderio, è stato possibile coinvolgere 21 artisti, sottoporre il progetto alla Diocesi di Carpi e al Museo Diocesano che lo hanno accolto positivamente come ha raccontato il direttore Andrea Beltrami, evidenziando con soddisfazione il valore dell’incontro con gli artisti. Al momento inaugurale sono intervenuti a manifestare il plauso dell’amministrazione comunale il sindaco di Carpi Riccardo Righi e il presidente del consiglio dell’Unione Terre d’Argine Mauro D’Orazi. Tutti gli interventi hanno sottolineato l’impatto visivo dell’allestimento, i colori, la pluralità dei soggetti, la disposizione delle opere quasi a voler accogliere il visitatore con un abbraccio. A Mario Bizzoccoli e Paola Losi, il compito di una lettura critica dell’evento così come scaturisce dalla visione delle opere che gli artisti hanno scelto di esporre: “fra di loro ci sono professionisti e autodidatti, tutti sperimentatori e, soprattutto, tutti convinti assertori di una comunicazione totale di individui che vivono nella contemporaneità ed impiegano tecniche e soggetti contemporanei”.
E’ stato richiamato il ruolo di Papa Francesco nel riallacciare il dialogo con gli artisti, “ha chiamato tutti al suo appello di Pace, – scrivono Bizzoccoli e Losi nell’introduzione al catalogo – a coloro che attraverso il Bello fanno dell’Umanità un Unicum, capace di riscrivere la propria Storia, di illustrare i suoi sentimenti e di mostrare la e le Realtà tutte, anche quelle più rifiutate”. A completare un tardo pomeriggio all’insegna dell’arte il concerto di Marika Benatti che con le sue canzoni ha riprodotto gran parte di quei sentimenti e di quei valori che i colleghi artisti hanno rappresentato con le loro opere: la pace, la natura, il senso del pellegrinaggio, la sofferenza dei migranti, la vita, la famiglia e la compagnia di Maria, Madre di Gesù e Madre nostra. Non resta che andare a visitare la mostra e partecipare agli eventi in programma nei prossimi giorni e farsi insieme agli artisti “pellegrini di speranza”.