La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana indice per domenica 18 febbraio (I di Quaresima) una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane, quale segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni colpite dal conflitto in Terra Santa.
Le offerte raccolte, che saranno inviate a Caritas Italiana, renderanno possibile una progettazione unitaria degli interventi anche grazie al coordinamento con la rete delle Caritas internazionali impegnate sul campo.
“Caritas Italiana – spiega il direttore, don Marco Pagniello – è in costante contatto con la Chiesa locale: dopo aver sostenuto, nella fase iniziale dell’emergenza, gli interventi di Caritas Gerusalemme, continua a seguire l’evolversi della situazione, accompagnando le Chiese locali nell’organizzazione delle diverse iniziative per far fronte ai bisogni dei più poveri e favorire un clima di pace e riconciliazione”.
La colletta del 18 febbraio rappresenta, inoltre, una preziosa occasione di sensibilizzazione e animazione delle comunità parrocchiali italiane. A tal fine Caritas Italiana sta predisponendo sussidi e locandine che sanno messi a disposizione delle Diocesi.
Anche la Diocesi di Carpi aderisce all’iniziativa della Cei con la raccolta fondi nelle parrocchie che si terrà domenica 18 febbraio.
La situazione e l’emergenza umanitaria
Come riporta Caritas Italiana, il conflitto tra Hamas e Israele, innescato il 7 ottobre dall’attacco terroristico alla popolazione israeliana, ha raggiunto proporzioni immani, non solo a Gaza e in Israele, ma in Cisgiordania e in Libano. La tensione è altissima in tutta la regione, con episodi bellici e terroristici in Siria, Iran Iraq e nel Golfo di Aden. Più di 27.000 i morti palestinesi (di cui il 70% donne e bambini), più di 1.200 i morti israeliani (la grande maggioranza civili, di cui almeno 33 bambini), 123 i morti libanesi colpiti da artiglieria israeliana (tra cui almeno 21 civili). Decine di migliaia i feriti, e quasi due milioni le persone sfollate nei/dai territori palestinesi, di cui 1,9 a Gaza, almeno mille in Cisgiordania e Gerusalemme Est, a causa di violenze e restrizioni, e più di 75.000 i libanesi, spostatisi dalla parte meridionale al confine con Israele.
La crisi umanitaria a Gaza è fuori controllo. Circa 1,9 milioni di persone a Gaza, ovvero quasi l’85% della popolazione, sono sfollate. Di queste circa 1,2 milioni sono accolte presso 151 centri delle Nazioni Unite (UNRWA). I centri di accoglienza sono sovraffollati e in condizioni igienico-sanitarie deplorevoli. Decine di migliaia di sfollati interni, arrivati a Rafah dal 3 dicembre, hanno continuato ad affrontare condizioni di estremo sovraffollamento e di grave disagio all’interno e all’esterno dei centri di accoglienza.
La sanità a Gaza è al collasso, e le condizioni di salute fisica e mentale della gran parte della popolazione sono ormai precarie. Gravissima la situazione delle persone più vulnerabili come disabili, donne incinte o in allattamento, feriti, pazienti che hanno subito interventi chirurgici, malati cronici, persone con sistema immunitario debole.
L’impegno di Caritas Italiana
Caritas Italiana segue costantemente l’evolversi della situazione in collaborazione con Caritas Gerusalemme, Caritas Libano e altri due partner consolidati in Terra Santa: l’ong palestinese Trust of Program e l’ong israeliana Friendship Village. Fra le attività realizzate ad oggi: sostegno finanziario a Caritas Gerusalemme, con un primo contributo di 30.000 euro per la prima fase e un secondo di altri 350.000 euro (di cui 300.000 raccolti da Caritas Ambrosiana) destinati al piano di intervento per il 2024; sostegno finanziario a Caritas Libano, con un primo contributo di 30.000 euro per l’assistenza agli sfollati e l’allestimento di un team di emergenza; adesione alla petizione on line per il Cessate il fuoco umanitario e per l’ampliamento dei canali umanitari firmata e sollecitata da Caritas Gerusalemme, Caritas Internationalis, Caritas MO.NA.
E’ possibile aderire a #CeasefireNow, l’appello aperto per un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e in Israele, per evitare una catastrofe umanitaria e un’ulteriore perdita di vite innocenti.
Le donazioni possono essere accreditate sul c/c di Caritas Diocesana che poi le invierà a Caritas Italiana:
Diocesi di Carpi C/ Caritas Diocesana
Corso Fanti 13 – Carpi MO
IBAN: IT86X0538723300000001422974
Causale: Terra Santa Ferita