Com. St.009 del 23 maggio 2016 – La stele voluta dal Vescovo Cavina e dedicata alle vittime del terremoto

La stele voluta dal Vescovo Cavina e dedicata alle vittime del terremoto
sarà inaugurata venerdì 27 maggio a San Giacomo Roncole di Mirandola
 
Memoria da conservare e da trasmettere
 
 In occasione del quarto anniversario del terremoto e in concomitanza con l’Anno Santo della Misericordia, il Vescovo Francesco Cavina ha promosso la realizzazione di un Memoriale dedicato alle vittime del sisma.
La stele, collocata in un’area verde appartenente alla parrocchia di San Giacomo Roncole, frazione di Mirandola, lungo la strada statale 12, sarà inaugurata venerdì 27 maggio alle 10.30.
“Quando si parla di terremoto – afferma monsignor Cavina – il discorso cade sempre su opere di ristrutturazione, materiali, finanziamenti, ma quasi mai ci si ricorda delle vittime. Di coloro, cioè, che hanno perso la vita mentre svolgevano il loro lavoro o stavano compiendo una ricognizione sui luoghi già danneggiati, per recuperare il salvabile. E’ nato, così, in me – sottolinea – il desiderio di realizzare un’opera che potesse conservare la memoria di queste persone, in particolare come segno di vicinanza ai famigliari che tuttora le piangono, e trasmetterla alle future generazioni”.
Dalla sensibilità di monsignor Cavina si è dunque sviluppato un progetto che è stato ideato e donato al Vescovo dall’architetto Federica Gozzi.
L’esecuzione dei lavori è interamente a carico della Curia vescovile di Carpi.
“Abbiamo elaborato alcune proposte orientate in due direzioni – spiega l’architetto Federica Gozzi -. La prima consisteva nella realizzazione di una struttura, per così dire, materica, secondo una concezione tradizionale di monumento. La seconda, invece, si basava sulla creazione di un ‘giardino della memoria’ in cui dare la possibilità alle persone di accedere, sostare e meditare sull’evento accaduto. Dopo un’attenta riflessione, si è scelto quest’ultimo orientamento”.
In concreto, il Memoriale è costituito da un percorso che, dal sagrato della chiesa, conduce al centro del parco, dove sono posti due elementi.
“Di fronte a sé – afferma l’architetto – il visitatore incontra una struttura astratta e silenziosa. Si tratta di ventotto piatti in acciaio, di colore brunito, che si protendono al cielo e sono spezzati ad altezze differenti, ad indicare le età e le provenienze diverse delle vittime.
Essi formano, così, una composizione scenica semplice e danno forma ad un movimento che richiama le due onde sismiche del 20 e 29 maggio 2012, ma è anche aperto all’interpretazione personale di chi lo osserva”.
A lato, invece, prosegue, “è collocato un oggetto recuperato tra le macerie di un bene immobile della Diocesi, su cui è posta la targa che riporta la dedica del Vescovo monsignor Cavina”.
Da sottolineare è il luogo scelto per il Memoriale, afferma l’architetto, “in posizione baricentrica rispetto al territorio diocesano e all’intero cratere del terremoto. Inoltre, affacciandosi sulla statale, l’area è ben visibile a quanti, numerosi, transitano lungo la strada”.