Il programma degli eventi sarà reso noto dal Vescovo Francesco Cavina il 16 maggio nella festa del Patrono di Mirandola
Con grande gioia il Vescovo Francesco Cavina, la Diocesi di Carpi e la parrocchia di Santa Maria Maggiore annunciano che le celebrazioni per la riapertura al culto della Collegiata, ovvero del Duomo, di Mirandola si terranno sabato 21 e domenica 22 settembre.
Si concretizza così l’evento tanto atteso ed auspicato, a portare a compimento il cammino di ricostruzione della seconda chiesa per importanza – dopo la Cattedrale – della Diocesi. Un restauro il cui inizio era stato annunciato da monsignor Cavina, alla presenza di Papa Francesco a Mirandola il 2 aprile 2017, proprio sul sagrato del Duomo.
Si prevede che i dettagli del programma della riapertura siano comunicati dal Vescovo in occasione della Santa Messa che presiederà a Mirandola il prossimo 16 maggio in onore del patrono San Possidonio.
“Al momento – afferma l’ingegner Marco Soglia, responsabile dell’Ufficio ricostruzione della Diocesi di Carpi – sono state terminate tutte le coperture della chiesa e si sono concluse le opere strutturali del campanile. Si è in attesa di procedere alla realizzazione delle velature esterne sulle murature. Mancano, perché ancora da installare, le volte interne, in legno, delle navate”.
Nel frattempo, prosegue Soglia, “si sta demolendo la pavimentazione per poter creare un impianto di riscaldamento a pavimento: nella navata sinistra l’operazione di demolizione è già stata eseguita, ora si sta procedendo nella navata destra”. Inoltre, aggiunge, “sono stati realizzati gli intonaci e i tinteggi interni sulle murature e sulle colonne”.
“Guardando a questo evento dal punto di vista del mio ministero – afferma il parroco di Santa Maria Maggiore, don Flavio Segalina – è motivo di particolare incoraggiamento e speranza il sapere di poter tornare nel giro di qualche mese nella chiesa madre. Secondo il calendario, l’estate finirà proprio in quei giorni, cioè il 23 settembre, tuttavia confidiamo che questo ritorno ‘a casa’ segni per la nostra comunità non l’inizio dell’autunno bensì di una nuova primavera. Una stagione da vivere con rinnovata fede e profonda gratitudine verso Dio e verso tutti coloro che si sono adoperati per restituire il Duomo alla città”.