Com. St.063 del 3 giugno 2014 – Veglia di Pentecoste

Il brano di Vangelo dice che Gesù “ritto in piedi, gridò”. Compie un gesto che serve per richiamare l’attenzione perché intende comunicare a tutti qualcosa che gli sta particolarmente cuore e che aveva già rivelato, in privato, alla donna Samaritana.

Grida: “Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva”.

La sete, nella Sacra Scrittura è un’immagine che viene usata per esprimere la condizione dell’uomo che vive lontano da Dio e crede di trovare al di fuori di Dio la pienezza della vita.

Gesù indica la strada per giungere al luogo dove trovare acqua fresca, abbondante, limpida, pura, capace di dissetare la nostra sete di senso, di giustizia, di amore, di amicizia, di pace. Il luogo è Cristo stesso, il quale nel giorno della Sua glorificazione – che per l’evangelista Giovanni coincide con la morte in Croce – comunica all’uomo il Suo Spirito, cioè se stesso, e ci rende figli di Dio.

Credere, allora, significa accettare di venire dissetato; riconoscere che io sono, certo, una povera e fragile creatura, soggetta al peccato e al fallimento, tuttavia in me è presente il mistero della vita divina. Cristo, infatti, mediante il battesimo e la fede è in me, e da me, grazie alla sua presenza, possono “sgorgare fiumi di acqua viva”.

Cioè la nostra vita grazie a Gesù diventa una vita feconda, una vita ricca di amore, una vita animata dalla speranza, una vita piena, una vita vissuta nella comunione, una vita degna dell’uomo… perché sostenuta e confortata da Lui.

 

Il grido di Gesù, costituisce, allora un pressante invito ad andare Lui, ad accoglierLo, ad amarlo, a vivere in amicizia con Lui, ad imparare a conoscerLo attraverso la Sua Parola e la Parola della Chiesa Cristo per bere l’acqua viva che è lo Spirito Santo, che esce dal costato di Cristo.

 

Scrive S. Ambrogio:

“Bevi Cristo, che è la vita;

bevi Cristo, che è la pietra che ha sprizzato l’acqua;

bevi Cristo, che è la fontana della vita;

bevi Cristo, che è la pace;

bevi Cristo, che è il ventre da cui sgorgano vene d’acqua viva”

(Commento ai dodici salmi).

 

In conclusione. La vita e il mondo con Dio e la vita e il mondo senza Dio non sono affatto uguali. La fede in Gesù Cristo e nel suo Padre, il Dio vivente, non ci toglie nulla, ma ci dà tutto.