Com. St.100 del 7 novembre 2013 – Il pellegrinaggio diocesano in Terra Santa

L’itinerario ripercorso nel racconto del Vescovo


 


Lì c’è Dio


 


‘Ritorniamo alle nostre case con cuore rinnovato’, la sintesi del Vescovo monsignor Francesco Cavina al rientro dal pellegrinaggio diocesano (23-31 ottobre) che ha presieduto in Terra Santa in occasione dell’Anno della Fede.


Quarantacinque i partecipanti, fra cui il vicario generale, don Carlo Malavasi, e i sacerdoti don Germain Kitcho Dossou e don William Ballerini. Il pellegrinaggio ha seguito un itinerario classico, con una prima sosta in Galilea, a Nazareth e sul lago di Tiberiade, una seconda a Betlemme, per giungere a Gerusalemme.


Monsignor Francesco Cavina ha voluto ripercorrere le diverse tappe in un ‘diario’ indirizzato ai pellegrini.


‘Ognuno di noi – osserva – certamente conserva nel suo cuore un luogo, un suono, un profumo, una Parola particolare colta in questa meravigliosa Terra Santa’ Ognuno di noi porterà a casa un’esperienza indimenticabile. Ma tutti abbiamo la certezza che la Terra Santa è là dove è Gesù. Oggi, ieri, domani. La Terra Santa è dove c’è fra noi carità e amore, perché lì c’è Dio’.


 


Nazareth: dove, in una povera casa, una fanciulla è stata salutata dall’angelo con le parole che sarebbero diventate di tutta la comunità cristiana: ‘Ti saluto o piena di grazia, il Signore è con Te!’ e da quel momento il Creatore è entrato nella storia per camminare fianco di ogni persona. Nella basilica dell’Annunciazione tutti abbiamo percepito che lì l’incontro tra l’Infinito e il finito si è realizzato e ci riguarda.


 


Cana: durante una festa di nozze Gesù ha dato inizio ai suoi miracoli. Qui sorge una chiesetta nella quale gli sposi presenti al pellegrinaggio hanno rinnovato le loro promesse matrimoniali. Gesù ci ha educato alla fedeltà, all’amore, alla donazione reciproca.


 


Tabor: sul monte della Trasfigurazione una giornata vissuta soffermandosi in preghiera e con la celebrazione dell’Eucarestia.


 


Lago di Tiberiade e Cafarnao: nell’incantevole scenario del Monte delle Beatitudini, durante la celebrazione eucaristica, è stato proclamato il brano del Vangelo in cui la voce del Divino Salvatore proclamava una sapienza al mondo sconosciuta, ma foriera di gioia e di pace: ‘Beati’ beati’ beati”. Poi alla chiesa del Primato di San Pietro sono state rinnovate le promesse battesimali.


A Cafarnao presso la casa di San Pietro, abbiamo visto Gesù all’opera e lo abbiamo seguito nella sua ‘giornata tipo’, fatta di predicazione, guarigioni, esorcismi e preghiera. La traversata del lago è stata vissuta non solo riflettendo, ma anche nell’allegria.


 


Betlemme: qui è nato Gesù. All’interno della basilica sperimentiamo il disagio di potere solo dopo una lunghissima fila baciare il luogo dove il Figlio di Dio si è fatto uomo. Ma riceviamo anche la grande grazia di poter celebrare l’Eucarestia all’altare della mangiatoia, nella grotta della natività. Adoriamo in silenzio consapevoli che ‘qui il Verbo si è fatto carne’.


 


Getsemani: ci fermiamo in ginocchio con la mente sprofondata nella meditazione degli eventi di quella notte, Gesù vicino al martirio. Qui tutto ormai, per amore, sta per essere compiuto. Qui, con grande gratitudine, abbiamo potuto celebrare l’Eucarestia.



Santo Sepolcro: l’Eucarestia celebrata all’altare della crocifissione. Un silenzio interiore e un senso quasi di vertigine ci assalgono: qui il Figlio di Dio è stato sacrificato per ognuno di noi, per me. Chi potrà dimenticare quella celebrazione? Il Cristo morto e risorto era in mezzo a noi. Tutto ci ha fatto sentire la bellezza del nostro essere cristiani e quanto corrisponda al bisogno dell’uomo la nostra fede. Poi il sepolcro, testimone silenzioso della resurrezione, la nostra meta. Il Santo Sepolcro è il luogo del trionfo di Cristo sulla morte. Qui abbiamo capito che si gioca la nostra fede, perché se Cristo non è risorto, allora tutto il resto è illusione.


 


Via Crucis e Cenacolo: lungo la Via dolorosa quanto più ci inoltriamo nelle strette, affollate, chiassose strade di Gerusalemme, tanto più abbiamo la sensazione di camminare con Gesù, di essere a Lui contemporanei: rumore, risa, dileggio, commozione, indifferenza, tutto ci accompagna. Infine il Cenacolo con le sue memorie: istituzione dell’Eucarestia, del sacerdozio, preghiera di Gesù, precetto della carità, apparizioni del Risorto, Pentecoste, nascita della Chiesa.