Com. St.11 delL’11 marzo 2017 – L’intervento sulla Cattedrale di Carpi

Ing. Marco Soglia
Responsabile dell’Ufficio ricostruzione della Diocesi di Carpi
 
 
 
Durata dell’intervento
L’intervento di riparazione e restauro, che comprende anche la canonica, è iniziato il 30 luglio 2012 e si concluderà il 21 marzo 2017, con una sospensione dei lavori di 457 giorni tra la fine degli interventi di messa in sicurezza e l’inizio di quelli di restauro veri e propri. Per gli amanti dei numeri, il cantiere è quindi durato complessivamente 1236 giorni naturali consecutivi.
 
 
Progettisti
Il progetto è stato curato dal sottoscritto, ingegner Marco Soglia, responsabile dell’Ufficio ricostruzione della Diocesi di Carpi, con la collaborazione dell’architetto Antonella Tinarelli e della restauratrice Loredana Di Marzio per la parte architettonica, dei geometri Eugenia Tamagnini e Nicola Mistrorigo per il rilievo laser scanner, e dello studio Enerplan srl Società di Ingegneria per la restituzione grafica ed il coordinamento della sicurezza. Hanno completato lo staff tecnico i due responsabili del procedimento, l’ingegner Pierluigi Pontillo e l’architetto Federica Gozzi.
 
 
I lavori eseguiti
L’impegno maggiore è stato profuso nel ripristinare la continuità materiale delle murature della cupola che erano fuoriuscite di 12 cm dal loro asse e dei due costoloni di irrigidimento della facciata, entrambi ampiamente lesionati.
Una volta consolidati questi elementi si è passato al ricollocamento degli elementi della facciata che erano crollati (sfere e croce) ed alla ricostruzione delle porzioni crollate con il sisma: la prima porzione di volta della navata centrale, alcune coperture delle navate e la muratura di accesso al ballatoio della cupola.
Ultimo importante intervento strutturale ha interessato i sottotetti dove sono state consolidate le volte della navata centrale ed inseriti cordoli metallici su tutte le coperture lignee.
Gli interventi sulle finiture hanno invece riguardato la stuccatura di tutte le lesioni diffuse sugli affreschi murari, la ricostruzione completa degli affreschi sulla porzione di volta crollata ed il riposizionamento dei frammenti di affresco recuperati della cupola, oltre che la sostituzione dei telai lignei di alcuni infissi lesionati dal sisma.
Grazie poi alla solidarietà di tanti fedeli della Diocesi ed al loro fondamentale contributo economico è stato possibile completare alcuni importanti interventi: il restauro dei portoni e delle bussole di ingresso alla Cattedrale; la manutenzione dell’organo; il rifacimento dell’impianto di illuminazione interno, utilizzando corpi a led e tecnologia DALI; il restauro completo della facciata e delle sue sette statue in terracotta, oltre che del quadro raffigurante la Sacra Famiglia di Orazio Sammachini.
 
 
Miglioramento sismico
Fortunatamente, la Cattedrale, oltre ad essere stata costruita con materiali dalle caratteristiche migliori rispetto ad altre chiese della Diocesi, era già stata sottoposta nel 1996 ad un primo intervento di consolidamento strutturale che si è dimostrato parzialmente efficace. L’intervento appena eseguito è stato calibrato a completare l’opera iniziata precedentemente, andando a colmare quelle lacune che il sisma ha evidenziato.
Si è pertanto proceduto con tanti piccoli interventi che hanno permesso di ottenere, numeri alla mano, un miglioramento del 50% rispetto alla situazione precedente.
Considerando la difficoltà di intervento che si ha nell’operare su un bene del genere, il risultato è da considerarsi ottimo.
Spesso mi si chiede cosa succederebbe in occasione di un eventuale altro sisma, la risposta non la posso conoscere ma posso affermare con sicurezza che oggi la Cattedrale, numeri alla mano, è molto più sicura di prima.
 
 
Ditte che hanno eseguito i lavori
Dal punto di vista amministrativo sono state espletate tre gare di appalto per i lavori edili e di restauro, quattro per i lavori specifici di completamento e tre affidamenti diretti, pertanto sono stati conseguentemente stipulati dieci contratti di appalto.
Il gruppo di aziende che ha lavorato al restauro è così composto:

  • Capogruppo esecutrice delle opere edili: CMB di Carpi
  • Opere di restauro affreschi, organo e statua dell’Assunta: Alchimia Laboratorio di restauro di Cavezzo
  • Illuminazione: Lectron di Lugo ed IGuzzini Illuminazione spa di Recanati
  • Portoni e bussole lignee di ingresso: Il Restauro di Correggio
  • Manutenzione dell’organo: Bigi Pierpaolo di Castellazzo
  • Restauro della tela della Sacra Famiglia e Santi di Orazio Sammachini: Bursi Daniela di Sassuolo.

 
 
Costo dell’intervento
Pur non essendo ancora in possesso delle contabilità finali, il costo complessivo dell’intervento è pari a circa 5.100.000 euro, che sono stati finanziati per circa 4.400.000 euro dalla Regione Emilia Romagna con i fondi per la ricostruzione e, per la restante parte, oltre che con fondi propri della Diocesi, dai seguenti donatori privati qui riportati in ordine alfabetico:

  • Acea Costruzioni di Mirandola
  • BPER Banca
  • Conferenza Episcopale Italiana
  • Congregazione Figlie di Gesù
  • Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi
  • Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola
  • GARC spa di Carpi
  • Lions Club Carpi Alberto Pio
  • Lions Club Carpi Host
  • Marchesini Maurizio
  • Rotary Club Carpi
  • Segreteria di Stato Vaticana
  • WAM Italia spa di Cavezzo

 
 
La statua della Madonna Assunta
In accordo con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze la statua dell’Assunta è stata oggetto di un’approfondita e lunga campagna di indagini per verificarne lo stato di conservazione e di degrado.
Dalle indagini è emerso che la statua, contrariamente a quanto riportato nelle cronache, risulta essere in legno di tiglio ed è stata scavata al suo interno probabilmente durante l’ultimo restauro per salvarla dai tarli.
Fortunatamente, l’apparato decorativo originale, di cui oggi abbiamo traccia solo sulla veste dorata frontale, è continuo su tutta la statua, pertanto, in accordo con la dottoressa Maria Grazia Gattari, funzionario del Ministero dei Beni Culturali, si è deciso di riportare alla luce la prima decorazione.
Il restauro è ancora in corso ma la statua sarà collocata in Cattedrale per la celebrazione della riapertura, completando poi il restauro subito dopo.
Una volta completato il restauro, la statua con la sua mandorla sarà ricollocata nella sua posizione originale sull’abside della Cattedrale.
I costi del restauro saranno pagati interamente con fondi privati.
 
 
Altari laterali e coro ligneo
Parte predominante del lavoro interno è stata dedicata ad una revisione completa degli altari laterali che sono stati ripuliti e riparati nelle porzioni lesionate.
L’intervento ha interessato anche le ancone lignee e di scagliola, le balaustre e le pale d’altare. Proprio gli altari saranno la principale novità della Cattedrale, grazie anche ad una migliore e più mirata illuminazione dedicata.
Sul coro ligneo si è proceduto ad una semplice pulizia, oltre che ad un trattamento antitarlo e di lucidatura superficiale completo.
 
 
Portoni e bussole di ingresso
Le due bussole di ingresso erano state ridipinte nel corso degli anni, mentre i portoni erano inariditi dai raggi solari. Utilizzando fondi privati, si è pertanto proceduto ad una sverniciatura delle bussole, che sono state riportate alla loro prima velatura, e ad una riverniciatura dei portoni.
 
 
Ringraziamenti
Desidero ringraziare i vari funzionari delle istituzioni che hanno seguito con cura sia il progetto che il cantiere:

  • per il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali: arch. Carla Di Francesco, arch. Gianna Gaudini, arch. Giovanna Paolozzi Strozzi, dott. Luigi Malnati, arch. Andrea Sardo, arch. Deborah Licastro, arch. Emanuela Storchi, dott.ssa Maria Grazia Gattari;
  • per la Regione Emilia Romagna: ing. Vania Passarella, arch. Alberto Borghesi, arch. Alfiero Moretti, arch. Filippo Battoni, dott. Enrico Cocchi, ing. Mauro Monti, ing. Stefano Isler, arch. Antonino Libro;
  • per la Protezione civile Emilia Romagna: dott. Maurizio Mainetti; Antonio Monni, Fabrizio Cogni, Stefano Pezzi, ing. Roberta Franchina Leghissa;
  • per il Comune di Carpi: Ing. Norberto Carboni, arch. Giovanni Gnoli, arch. Alberto Arletti, ing. Anna Bati.

 
Infine i veri operatori sul campo senza i quali la Cattedrale non si sarebbe potuta riaprire:

  • il personale del corpo dei Vigili del fuoco che mi ha accompagnato nelle primissime fasi dell’emergenza, con le scosse ancora in corso, nei vari sopralluoghi: ing. Giovanni Nanni, ing. Egidio Marchione, Alberto Parrino, Dino Salvatori, Silvio Benedetti;
  • il personale di tutte le ditte esecutrici, in particolare Antonio Giarratana e Massimo Campagnoli;
  • lo staff tecnico, in particolare Federica Gozzi e Nicola Mistrorigo.