Domenica 24 novembre il popolo ucraino ha commemorato l’80° anniversario dell’Holodomor, il genocidio avvenuto attraverso una carestia, provocata dal regime sovietico sul territorio dell’Ucraina negli anni 1932 e 1933, che causò milioni di morti. Nella stessa domenica a Carpi presso la chiesa di San Bernardino Realino, la comunità greco-cattolica ucraina, che lì si ritrova abitualmente, si è riunita per commemorare questa dolorosa ricorrenza. Il Vescovo monsignor Francesco Cavina ha portato il saluto e la vicinanza della Chiesa carpigiana al protopresbitero don Oleksandr (Alessandro) Sapunko e al suo Vescovo, l’esarca di Donetsk-Kharkiv Stepàn Menòk dell’Ordine dei Redentoristi.
Alcuni giorni prima, il 21 novembre, Papa Francesco ha ricevuto in Vaticano i patriarchi delle Chiese orientali cattoliche e gli arcivescovi maggiori. “Perché la nostra testimonianza sia credibile – ha affermato Papa Francesco nel suo saluto – siamo chiamati a ricercare sempre la giustizia, la pietà, la fede, la carità, la pazienza e la mitezza; ad uno stile di vita sobrio a immagine di Cristo; allo zelo instancabile e a quella carità, fraterna e paterna insieme, che i Vescovi, i presbiteri e i fedeli, specie se vivono soli ed emarginati, attendono da noi. Penso, soprattutto, ai nostri sacerdoti bisognosi di comprensione e sostegno, anche a livello personale. Essi – ha sottolineato il Pontefice – hanno diritto di ricevere il nostro buon esempio nelle cose che riguardano Dio, come in ogni altra attività ecclesiale. Ci chiedono trasparenza nella gestione dei beni e sollecitudine verso ogni debolezza e necessità. Il tutto, nella più convinta applicazione di quella autentica prassi sinodale, che è distintiva delle Chiese d’Oriente”.