Da Cremona 37 mila euro

La fiamma della solidarietà

Nella mattinata di giovedì 13 dicembre il prefetto di Cremona Tancredi Bruno di Clarafond ha consegnato al vescovo di Cremona, monsignor Dante Lafranconi, e al vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, i soldi raccolti durante la cena benefica del 18 settembre scorso a Villa Zaccaria che ha visto intervenire oltre 700 persone. La cerimonia è avvenuta in Prefettura alla presenza delle più alte autorità del territorio, dei rappresentanti della società civile e di quanti hanno messo a disposizione energie e risorse per organizzare al meglio il riuscitissimo evento. La somma è stata equamente suddivisa, 37.300 euro a ciascuna diocesi per il restauro del Duomo di Casalmaggiore e della Cattedrale di Carpi.
 
“Sento forte il desiderio di esprimere il mio più vivo apprezzamento e ringraziamento nei confronti di chi ha condiviso con me il progetto benefico – ha dichiarato il Prefetto – ma il risultato più importante non è simboleggiato dalla somma raccolta quanto dal raggiungimento, in questa articolata realtà, di uno straordinario clima di leale, disinteressa e fattiva collaborazione tra tutte le categorie che lo compongono alimentando, in tal modo, quella fiducia nel prossimo e nelle istituzioni di cui sentiamo, io compreso, forte il bisogno”. Parole piene di riconoscenza anche da parte del vescovo di Carpi, monsignor Cavina: “Il vostro gesto di solidarietà acquista un valore e uno spessore incalcolabile se consideriamo la situazione politica, economica e sociale nella quale ci troviamo. L’iniziativa ricorda a tutti la necessità di essere uniti, ancora più uniti di quanto non lo siamo stati fino ad ora. L’individualismo oggi non va; diventa debolezza che potrebbe davvero compromettere senza rimedio la coesione della società. Insieme al mio grazie, vi assicuro la mia preghiera affinché la fiamma della solidarietà e della ‘compassione’ per chi soffre non si spenga mai dai vostri cuori, sapendo che esse hanno un impatto reale sulle generazioni più giovani che attendono ansiose una nuova concreta sorgente di positività e sono alla ricerca disperata di modelli di vita”. Soddisfazione è stata espressa anche dal Michele Volgarino, direttore della sede cremonese della Banca Popolare di Sondrio che, amico di monsignor Cavina, ha portato all’ombra del Torrazzo le istanze di aiuto della Chiesa di Carpi.