COMUNICATO STAMPA
Giornata per la custodia del creato
Domenica 13 settembre, alle 16.30, in Sant’Ignazio
Veglia ecumenica di preghiera presieduta dal Vicario generale
Domenica 13 settembre, alle 16.30, nella chiesa di Sant’Ignazio a Carpi, si terrà la Veglia ecumenica di preghiera dal titolo “Vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà. Per nuovi stili di vita” nella 15ᵃ Giornata della custodia del creato. La liturgia sarà presieduta dal Vicario generale, monsignor Ermenegildo Manicardi, affiancato dai rappresentanti della Chiesa ortodossa moldava e rumena e della Chiesa cattolica rumena di rito orientale. Organizzano l’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e la Consulta diocesana delle aggregazioni laicali della Diocesi di Carpi.
Tutti sono invitati a partecipare (nel rispetto delle norme di contrasto alla diffusione del covid-19).
La Giornata per la custodia del creato è un’iniziativa voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana, in sintonia con le altre comunità ecclesiali e confessioni cristiane europee, che consiste in una ricorrenza annuale dedicata a riaffermare l’importanza, anche per la fede, della salvaguardia dell’ambiente con tutte le sue implicazioni sociali. La ricorrenza è il 1° settembre, ma le singole Diocesi possono organizzare attività lungo tutto il mese. Nel 2020, la Giornata si lega al quinto anniversario della pubblicazione dell’Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco.
“Oggi, i nostri stili di vita spingono il pianeta oltre i suoi limiti – scrive il Pontefice nel messaggio per la Giornata di quest’anno -. La continua domanda di crescita e l’incessante ciclo della produzione e dei consumi stanno estenuando l’ambiente”. Ecco allora che, richiamando anche l’esperienza dell’attuale pandemia, “occorre oggi trovare stili equi e sostenibili di vita, che restituiscano alla Terra il riposo che le spetta, vie di sostentamento sufficienti per tutti, senza distruggere gli ecosistemi che ci mantengono”. Nelle parole di Francesco anche un appello: “Dobbiamo esaminare le nostre abitudini nell’uso dell’energia, nei consumi, nei trasporti e nell’alimentazione. Dobbiamo togliere dalle nostre economie aspetti non essenziali e nocivi, e dare vita a modalità fruttuose di commercio, produzione e trasporto dei beni”.