COMUNICATO STAMPA
Fides et Labor si allarga a sostenere la progettualità delle scuole cattoliche in campo didattico-educativo
Nella mattinata di oggi, sabato 12 dicembre, presso il Vescovado di Carpi, si è tenuta la conferenza stampa per rilanciare all’attenzione pubblica il progetto Fides et Labor.
Sono intervenuti il Vescovo, monsignor Erio Castellucci, il presidente di Fides et Labor, professor Giuseppe Torluccio, il vicepresidente di Fides et Labor, Stefano Cestari, e Claudio Cavazzuti della Commissione diocesana scuola cattolica e dirigente scolastico dell’istituto Sacro Cuore di Carpi.
Oltre alle finalità già note (si legga il comunicato stampa n.87), Fides et Labor si allarga oggi anche alle scuole paritarie di ispirazione cristiana presenti nel territorio diocesano, mettendosi a disposizione al fine di sostenerne la progettualità in campo didattico-educativo, in un momento in cui, in particolare a causa della pandemia, sono emerse nuove esigenze in questo ambito.
Monsignor Erio Castellucci, Vescovo di Carpi
Fides et Labor si caratterizza per il fatto che la garanzia è offerta dalla Diocesi, per cui il prestito è a fondo perduto. Se l’iniziativa va bene, il prestito viene restituito e il Fondo si rende disponibile a finanziare anche altri. Un circolo virtuoso, dunque.
In questo anno, ma ancora prima che si profilasse il disastro della pandemia, avevamo fatto una riflessione in Diocesi su come rilanciare Fides et Labor, in base a quali prospettive. E’ un settore, quello delle start-up ma anche delle imprese già avviate, che richiede una continua creatività. Sentivo di recente in una conferenza di un economista dell’Università di Modena, che tra vent’anni l’80% dei lavori che ci sono adesso non ci saranno più, ce ne saranno di nuovi. Allora, la nostra idea, sorta all’interno di Fides et Labor, è proprio quella di riplasmare la proposta sulle necessità attuali. Ora tanto più, dato che a causa della pandemia ci saranno conseguenze di carattere lavorativo e professionale, che molto probabilmente richiederanno nuove partenze e un supplemento di creatività. A disposizione di questo intende mettersi il Fondo di Fides et Labor.
Giuseppe Torluccio, presidente di Fides et Labor
Fides et Labor è un progetto di Finanza Sociale rivolto a coloro che, a causa della crisi economica in corso, risultano esclusi dal sistema del credito bancario per ragioni connesse alla mancanza di garanzie e a situazioni di precarietà, ma che intendono diventare economicamente autosufficienti e integrarsi nel tessuto sociale ed economico attraverso l’esercizio di un’attività lavorativa autonoma o già esistente. Un progetto specifico quindi, focalizzato su persone che intendono “rimettersi in piedi” e ripartire con un’attività lavorativa. Come presidente, posso dire che si tratta di un’iniziativa che molte altre diocesi hanno preso ad esempio apprezzandone proprio lo scopo ben preciso dell’iniziativa. Fides et Labor, come dice il nome, è quindi un aiuto specifico ai progetti di lavoro di nuovi imprenditori, giovani che scommettono sul proprio futuro con un’attività d’impresa personale e specifica. In queste realtà non c’è solo il progetto, ma la “storia” delle persone cui si vuole restituire la speranza, così messa in crisi dalla pandemia. Proprio in quest’ottica si è deciso di estendere la platea dei possibili beneficiari, aprendoci alle scuole cattoliche. La scuola infatti è il naturale bacino d’utenza dove si formano le persone: dobbiamo coltivare l’entusiasmo dei giovani nell’intraprendere un percorso. Sarebbe un peccato non offrire loro questa opportunità. La scuola ci consente di intercettare chi vuole ripartire, magari con start up sulla formazione a distanza. Se la nostra società non investe sui giovani, l’intera popolazione non sarà destinata ad un futuro glorioso.
Claudio Cavazzuti, Commissione diocesana scuola cattolica
Nelle scuole di ispirazione cristiana, che sono un patrimonio storico, educativo ed umano del nostro territorio, cerchiamo di far crescere persone che un giorno si prendano una responsabilità attiva nella società in cui vivono.
Nella nostra Diocesi sono presenti 14 scuole dell’infanzia, parrocchiali o gestite da istituti religiosi e fondazioni. Sono realtà che stanno faticando in questi anni, sia per il calo demografico sia per le conseguenze della crisi economica. Credo tuttavia che, al di là delle difficoltà, si debba guardare a queste istituzioni con un’ottica positiva, in quanto luoghi dove si fa tanta innovazione nella didattica e c’è tanta progettualità. In questo credo sia evidente la sintonia con quanto si propone di sostenere Fides et Labor. Ecco allora che proporremo alle scuole, a seconda delle realtà e fasce d’età in cui operano – si ricordi che fra le scuole paritarie di ispirazione cristiana nella nostra Diocesi ci sono anche sezioni di nido, due scuole primarie e una secondaria di primo grado – di mettersi in gioco presentando dei progetti, con le stesse responsabilità richieste da Fides et Labor, per fare innovazione didattica. Perché si continui a coltivare quelle virtù cristiane, che non sono solo fondamento dell’identità delle nostre scuole, ma capacità che attualmente si chiedono anche al mondo economico, con un investimento particolare anche in competenze socio-affettive. Questi progetti sono investimenti a lungo raggio per Fides et Labor: i bambini di oggi saranno adulti fra qualche decina di anni, e chissà che, anche grazie a questa progettualità educativa, possano diventare gli imprenditori di domani.