Si sono svolte lo scorso lunedì 25 luglio, in contemporanea, le assemblee delle comunità parrocchiali di San Francesco e di San Nicolò per prendere in esame il progetto di una più “intensa comunione pastorale” all’interno di un percorso avviato in Diocesi circa il futuro delle parrocchie che si dovrà armonizzare con la realtà delle zone pastorali già attive. Si è trattato di un primo scambio di opinioni sulla base delle indicazioni contenute nella lettera inviata dal vescovo Erio ai due amministratori parrocchiali don Gabriele Brusco e padre Celestin Mbuama Ngalamulume, in attesa di affrontare altri momenti di condivisione e di ascolto alla ripresa dopo la pausa estiva.
I punti fermi della proposta che nel mese di settembre sarà oggetto di un confronto “ufficiale” tra i consigli pastorali parrocchiali (prima separati e poi congiunti) con il vicario generale mons. Gildo Manicardi e con il vicario episcopale per la pastorale don Carlo Bellini, al momento sarebbero questi: non si prevede la fusione delle parrocchie, sarà nominato un unico parroco e il luogo di culto principale sarà la chiesa di San Nicolò. Al momento viene stabilito che per quanto riguarda il parroco sarà “un religioso dei Servi dei Poveri, proposto dalla Provincia congolese; la comunità, parroco compreso, potrà abitare nel convento di San Nicolò”.
La scelta della chiesa unica di riferimento è dettata dai tempi della ricostruzione di San Francesco che si annunciano non brevi mentre con la riapertura il prossimo anno del tempio di San Nicolò tutto il percorso di “comunione pastorale” tra le due comunità potrà trovare piena attuazione.
L. L.
I punti fermi della proposta che nel mese di settembre sarà oggetto di un confronto “ufficiale” tra i consigli pastorali parrocchiali (prima separati e poi congiunti) con il vicario generale mons. Gildo Manicardi e con il vicario episcopale per la pastorale don Carlo Bellini, al momento sarebbero questi: non si prevede la fusione delle parrocchie, sarà nominato un unico parroco e il luogo di culto principale sarà la chiesa di San Nicolò. Al momento viene stabilito che per quanto riguarda il parroco sarà “un religioso dei Servi dei Poveri, proposto dalla Provincia congolese; la comunità, parroco compreso, potrà abitare nel convento di San Nicolò”.
La scelta della chiesa unica di riferimento è dettata dai tempi della ricostruzione di San Francesco che si annunciano non brevi mentre con la riapertura il prossimo anno del tempio di San Nicolò tutto il percorso di “comunione pastorale” tra le due comunità potrà trovare piena attuazione.
L. L.