Con la beatificazione di Odoardo Focherini la giornata del quotidiano Avvenire assume da quest’anno un valore del tutto particolare per la Chiesa di Carpi. Abbiamo condiviso con la grande famiglia di Avvenire, il 15 giugno scorso, la gioia ma anche la responsabilità di avere come modello da imitare e da pregare il beato Odoardo, martire per la fede, che del giornale dei cattolici italiani è stato collaboratore e amministratore.
Questo legame ci spinge ad essere ancora più consapevoli del ruolo unico di Avvenire nel panorama dell’informazione nazionale e di conseguenza di quanto sia importante leggerlo e diffonderlo. Ecco perché esorto tutti, sacerdoti e fedeli laici, a fare di Avvenire un punto di riferimento quotidiano per la lettura dei fatti alla luce del Vangelo, per l’approfondimento culturale degli avvenimenti, per lo scambio di esperienze pastorali significative.
All’inizio di questo anno pastorale ho proposto di perseverare o di riprendere, anche con modalità nuove, la visita alle famiglie. Prima del sacerdote, o dei suoi collaboratori laici, nelle case arrivano oggi, insieme ai più tradizionali, anche i nuovi mezzi di comunicazione: si pensi, specie dove ci sono dei giovani, al diffuso utilizzo di internet, con i social network, che in termini di tempo dedicato pare stia superando la televisione. Tra tutte queste forme di comunicazione più o meno pervasive, di cui spesso figli e genitori fruiscono in modo acritico, occorre far spazio ad Avvenire, a Tv2000, al nostro settimanale Notizie, al sito diocesano e ai numerosi siti cattolici attraverso i quali seguire la vitalità della Chiesa.
E’ proprio così, occorre misurarsi con questa realtà: la prima visita alle famiglie, di fatto, la realizzano i mezzi di comunicazione che, nel caso di Avvenire e degli altri media cattolici, come ha ricordato Papa Francesco, possono “far emergere una presenza che ascolta, dialoga, incoraggia” e “comunicare il volto di una Chiesa che sia la ‘casa’ per tutti”.
Con quanta insistenza il Santo Padre spinge le comunità ecclesiali ad “uscire” dalle chiese per raggiungere le periferie esistenziali dell’umanità, ricordando che non è sufficiente tenere le porte aperte, bisogna uscire. In che modo? Con quale obiettivo? L’obiettivo è “sapersi inserire nel dialogo con gli uomini e le donne di oggi, per comprenderne le attese, i dubbi, le speranze” e per “saper dialogare, entrando, con discernimento, anche negli ambiti creati dalle nuove tecnologie, nelle reti sociali”, come ha detto il Papa al Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali.
Avvenire è uno strumento indispensabile, di informazione e di formazione, per sostenere ogni singolo credente e ogni comunità in questa dimensione dell’annuncio che richiede di stare accanto a ogni uomo, “andare al passo del pellegrino, non più avanti e non ritardare. Una Chiesa che accompagna il cammino e che sappia mettersi in cammino”.
Sull’esempio del beato Odoardo Focherini, compiamo ogni sforzo per incoraggiare la lettura e la diffusione di Avvenire, il quotidiano della famiglia e dei cattolici italiani.