Le meditazioni di Mons. Castellucci per i giovani –>
Dalle 21 di sabato 4 aprile, è online sul canale youtube SPGCarpi il video realizzato con i materiali inviati da vari gruppi associativi”
In tutto il mondo si celebra il 5 aprile, Domenica delle Palme, a livello diocesano la XXV Giornata mondiale della gioventù. Per l’occasione, non potendosi organizzare, come era previsto, un incontro per ritrovarsi insieme intorno al Vescovo, i Servizi di Pastorale giovanile della Diocesi di Carpi e di Modena hanno proposto un “evento” sul web che prende il titolo dal messaggio di Papa Francesco per la Giornata, “Giovane, dico a te, alzati!”.
Dalle 21 di sabato 4 aprile, sarà infatti online sul canale youtube SPGCarpi il video realizzato con i materiali inviati da vari gruppi associativi. “Attraverso immagini, musica, disegni, fumetti – spiega Simone Ghelfi , responsabile della Pastorale giovanile della Diocesi di Carpi – si è pensato di offrire ai giovani un breve percorso di riflessione sulle cinque azioni compiute da Gesù nel brano del Vangelo della risurrezione del figlio della vedova di Nain, testo su cui si concentra il messaggio del Papa per la Gmg 2020.
Azioni che si riassumono in queste parole: sguardo, a dire l’attenzione di Gesù per la situazione che si trova di fronte; cuore, per dire la compartecipazione al dolore; tocco, cioè il farsi vicino agli altri; le parole, che sollevano chi è in difficoltà; una nuova vita, ciò che generano l’apertura e l’amore verso il prossimo. Momento centrale del video sarà la meditazione del Vescovo Erio Castellucci”.
L’invito ai giovani – e non solo, ma a tutti coloro che lo vorranno – è stato, dunque, quello di connettersi sabato 4 aprile, alle 21, per la visione in simultanea, singolarmente o in collegamento via social con gli amici. Presentato sul canale you tube SPGCarpi con uno spot dell’evento, dallo slogan che recita: “Il mondo non può più aspettare. I sogni non possono attendere. Alzati e diventa ciò che sei!”.
Il messaggio di Papa Francesco–>
“Guardo con occhi attenti, oppure come quando sfoglio velocemente le migliaia di foto nel mio cellulare o i profili social? Quante volte oggi ci capita di essere testimoni oculari di tanti eventi, senza però mai viverli in presa diretta!”.
Lo scrive Papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale della Gioventù 2020 ispirato al brano evangelico (Lc 7,14) che racconta Gesù, entrando nella cittadina di Nain, in Galilea, s’imbatte in un corteo funebre che accompagna alla sepoltura un giovane, figlio unico di una madre vedova, che poi resusciterà. “Cari giovani – esorta il Pontefice – possiate sempre ascoltare il gemito di chi soffre; lasciarvi commuovere da coloro che piangono e muoiono nel mondo di oggi”. Elogiando la capacità dei giovani di “saper conpatire”, il Pontefice sottolinea che “non c’è disastro, terremoto, alluvione che non veda schiere di giovani volontari rendersi disponibili a dare una mano. Anche la grande mobilitazione di quanti vogliono difendere il creato dà testimonianza della vostra capacità di udire il grido della terra”. Osservando poi che è sempre possibile avvicinarsi alle realtà di dolore e di morte che si incontrano, il Papa incoraggia i giovani a “toccarle e generare vita come Gesù”. “Questo è possibile, grazie allo Spirito Santo, se voi per primi siete stati toccati dal suo amore, se il vostro cuore è intenerito per l’esperienza della sua bontà verso di voi”. Dal Papa, quindi, una missione: “Se sentite dentro la struggente tenerezza di Dio per ogni creatura vivente, specialmente per il fratello affamato, assetato, malato, nudo, carcerato, allora potrete avvicinarvi come Lui, toccare come Lui, e trasmettere la sua vita ai vostri amici che sono morti dentro, che soffrono o hanno perso la fede e la speranza”. In questo processo di rinascita, il Papa indica “la prima reazione di una persona che è stata toccata e restituita alla vita da Cristo”, cioè “esprimersi, manifestare senza paura e senza complessi ciò che ha dentro, la sua personalità, i suoi desideri, i suoi bisogni, i suoi sogni”. Francesco torna a riflettere sull’uso dei dispositivi elettronici, “oggi spesso c’è ‘connessione’, ma non comunicazione”, di qui lancia la sfida di una svolta. “In una cultura che vuole i giovani isolati e ripiegati su mondi virtuali, facciamo circolare questa parola di Gesù: ‘Alzati!’. È un invito ad aprirsi a una realtà che va ben oltre il virtuale”. Quindi, da Francesco una precisazione: “Ciò non significa disprezzare la tecnologia, ma utilizzarla come un mezzo e non come un fine. ‘Alzati’ significa anche ‘sogna’, ‘rischia’, ‘impegnati per cambiare il mondo’, riaccendi i tuoi desideri, contempla il cielo, le stelle, il mondo intorno a te. ‘Alzati e diventa ciò che sei!’”.