Scegliere di vivere meglio, 41 diocesi per acqua ed energia

Dono di Dio e bene comune

È iniziata ufficialmente giovedì 28 aprile la campagna di sensibilizzazione promossa dalla rete interdiocesana Nuovi stili di vita. Due i documenti principali: ‘Energia, 12 schede per ripensare le scelte’ e il manifesto ‘Acqua: dono di Dio e bene comune’. Quest’ultimo in particolare nasce dalla riflessione fatta sulle attuali condizioni di distribuzione e accessibilità all’acqua: ‘Un quarto della popolazione del pianeta non ha accesso ad una quantità minima di acqua pulita, mentre oltre 2,5 miliardi di persone non hanno accesso ai servizi igienico-sanitari di base’. Una situazione che, al di là di ogni allarmismo, merita attenzione da parte di tutti, tanto più avvicinandosi la data fissata per il referendum sulla privatizzazione dell’acqua (12 e 13 giugno). Il manifesto non si lascia trascinare nella querelle partitica, ma è ‘una proposta cristiana al di sopra di ogni schieramento politico e ideologico; invita ad adottare stili di vita e comportamenti che tutelino questo prezioso bene comune, garantendone la disponibilità per tutti’.


SORELLA ACQUA
Tra gli interventi più autorevoli sull’argomento c’è quello di monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Cei, presente ad Assisi durante il convegno ‘Sorella Acqua’. ‘L’acqua ‘ ha detto Crociata ‘ rimane una risorsa male distribuita e male sfruttata. Oggi ci misuriamo con un incremento significativo del processo di desertificazione; con il calo di disponibilità idrica, anche a fronte della crescita della popolazione mondiale; con un aumento dei consumi nell’attività produttiva; con l’inquinamento che ne frena, quando non ne impedisce l’utilizzo; con problemi di raccolta e di distribuzione che degenerano in sprechi, espressione di una politica sociale che non considera il dovere e la necessità di economizzare questo bene essenziale’. ‘L’Italia è tra i più grandi produttori e consumatori al mondo di acqua in bottiglia ‘ ha sottolineato il segretario della Cei ‘ a beneficio di un’industria che diventa speculativa, quando si assicura enormi fatturati grazie a concessioni rilevate a prezzi irrisori’. Ma a tutte queste dinamiche che sembrano allontanarsi da una dimensione individuale di responsabilità si affianca una riflessione sullo stile di vita di ciascuno.


ENERGIA VITALE
Ecco che il secondo punto di interesse della rete interdiocesana, l’energia, si inserisce a pieno titolo: l’acqua non è solo da bere, ma è anche necessaria per la produzione di cibo e beni, l’uso e il consumo che se ne fanno rientrano nell’interesse per la salvaguardia del creato. È importante, si legge nel manifesto, preferire quei beni ‘che richiedono meno acqua per la produzione; privilegiare l’uso dell’acqua del rubinetto, il suo impatto ambientale è limitato perché non richiede né involucri in plastica, né trasporti inquinanti’. La distribuzione dell’acqua, anche solo attraverso la rete idrica, ha dei costi ‘ma su di essa non si può fare profitto in quanto il diritto al suo uso si fonda sulla dignità della persona umana e non su logiche economiche’ chiarisce il documento. Al fine di integrare la proposta di un nuovo stile di vita, la stessa rete interdiocesana ha prodotto dodici schede informative sulla questione energetica: ‘In essa si gioca una dimensione importante del bene comune, che esige un attento discernimento circa i modi di produrre e di utilizzare l’energia’.


IMPEGNO PER LA CHIESA LOCALE
La proposta concreta della rete interdiocesana alle Chiese locali è la ‘costruzione di percorsi pastorali adatti al proprio territorio che conducano i cristiani a riscoprire lo sguardo di Francesco, che chiamava l’acqua «sorella», rinnovando così coerentemente le proprie pratiche’. La campagna dovrà trovare dunque attuazione a livello diocesano attraverso iniziative promosse dagli organi incaricati. Nel caso della diocesi di Carpi, tra le prime ad aderire alla rete, si sta muovendo l’ufficio Caritas che per giovedì 26 maggio ha organizzato uno spettacolo sul tema intitolato ‘H2Oro ‘ L’acqua un diritto dell’umanità’ . ‘Nelle prossime settimane ‘ ha detto Stefano Facchini, direttore Caritas diocesana ‘ invieremo tutto il materiale prodotto dalla rete interdiocesana su acqua ed energia ai parroci, ai responsabili di caritas parrocchiali, educatori e catechisti. Crediamo nel valore di questi documenti, fruibili in ogni contesto educativo e formativo, ricchi di dati utili ad alimentare la riflessione individuale e comunitaria verso nuovi stili di vita’.