I sacerdoti della Diocesi di Carpi, insieme al Vescovo monsignor Francesco Cavina, hanno dedicato due giorni – lunedì 23 e martedì 24 novembre ad Affi (Verona) – a riflettere su alcuni aspetti della loro vita di preti e del loro servizio al popolo di Dio. Ad introdurre il lavoro è intervenuto monsignor Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini, già responsabile per cinque anni della formazione del clero a nome della Conferenza Episcopale Italiana. Ed ecco alcune spunti di riflessione con cui ha stimolato, e sorpreso, i 32 preti presenti. “Questa è la nota più importante del nostro stare insieme: il Signore Gesù ci fa la grazia della sua presenza, Egli è presente qui in mezzo a noi. Personalmente faccio meno fatica a credere alla sua presenza nell’Eucarestia che ora alla sua presenza qui, ed ogni volta che come sacerdoti ci troviamo insieme”. Monsignor Lambiasi ha incalzato: “Da oggi, se necessario, vi invito a pregare gli uni per gli altri, la preghiera è la più grande gratuità ed il Signore ci benedice”.
E’, poi, seguita la sua proposta che si è snodata per tre tappe: il commento ad alcuni testi della parola di Dio sulla chiamata di Gesù agli apostoli; uno sguardo sul profilo conciliare del presbitero; la missionarietà. L’incontro è proseguito con un metodo molto condiviso, se si guarda al grande numero degli interventi dei sacerdoti. Essi hanno proseguito il loro dialogo attorno a quattro piste indicate dallo stesso Vescovo: la pista della fraternità nel presbiterio: quali rischi, quali tentazioni, quali esperienze?; la pista della missionarietà: cosa significa oggi? Ci impegna o la affidiamo ad altri come religiosi e movimenti?; la pista della spiritualità: cosa significa vivere una vita nello Spirito?; la pista della nostra umanità: cosa significa una umanità trasfigurata dal Vangelo? Come aiutarci?
La seconda giornata è stata dedicata a riflettere sulla vita delle zone pastorali, volute con tanta determinazione da monsignor Elio Tinti e che ora i sacerdoti con il Vescovo Cavina, dopo una attenta verifica, vogliono rilanciare.