Editoriale del n.12 del 29 marzo 2015

Il Vescovo Francesco al mondo giovanile

Provaci!
Carissimo, che grande gioia e consolazione poter pregare il nostro Signore! Non so se sei d’accordo, se anche tu hai fatto questa esperienza. Certo non sempre si ha tutta questa consapevolezza: in molte situazioni infatti, anche se si ha voglia di pregare, la pigrizia e le cattive abitudini prendono il sopravvento sui desideri.

A volte ci si stanca, perché o non ‘sentiamo’ nulla a livello emotivo, o ci sembra di non essere ascoltati, o ancora, ci percepiamo distanti da Dio e quindi incapaci, inadatti o addirittura indegni.
Tutte queste sono difficoltà reali, con le quali si fa i conti continuamente, per tutta la vita, ma per fortuna non è solo con la buona volontà o le emozioni forti che si incontra il Signore, occorre anche coltivare l’umiltà, andando dove Egli si fa trovare e mettendosi in un atteggiamento di ascolto, dialogo e ricerca. Chiedo allora a te, e a me per primo: a chi siamo soliti chiedere aiuto, e per che cosa?
Chiediamo anche per altri o solo per noi stessi? E siamo più abituati a chiedere ‘favori’ o ci interessano le relazioni autentiche? In quali occasioni ci sentiamo di dover ringraziare? Chi ringraziamo, e perché? Con che frequenza ci capita di chiedere scusa? Di che cosa? Quali sono le persone che apprezziamo e frequentiamo di più, e per quali motivi? In cuor nostro, troviamo motivi di apprezzamento più nelle persone di successo, nei ricchi e potenti, oppure in coloro che senza fare rumore compiono il bene, sono fedeli alla loro missione, si impegnano ad amare Dio e i fratelli? Sono domande che possono farci bene, per comprendere meglio il nostro modo di essere, di amare e di pregare. Gesù ai suoi discepoli ha detto di stare bene attenti, perché ‘dov’è il tuo tesoro là sarà anche il tuo cuore’ (Mt 6,21). A quale tesoro, fino ad oggi, ho impegnato il mio cuore, i miei pensieri, le mie scelte e le mie azioni? Se troverai il tuo tesoro nei riconoscimenti personali, nella ricchezza, nel potere, nella prevaricazione, sappi che anche il tuo cuore sarà lì; se invece il tuo tesoro lo troverai accanto ai fratelli – soprattutto i poveri -, nella preghiera, nel perdono autentico, nella semplicità, nel sacrificio personale per un bene maggiore, nella misericordia, nell’umiltà e nel silenzio, allora anche il tuo cuore sarà là , proprio dove si trova anche Dio.
Carissimo, il grande dono di poter pregare il nostro Signore va tenuto vivo, come ogni relazione, fatto crescere e maturare, e per questo la Provvidenza ci mette ogni giorno nelle condizioni di poter accedere a tesori immensi attraverso i quali è possibile incontrare il Signore: la Sua Parola, i Sacramenti, in particolare la confessione e l’Eucarestia e l’incontro con le persone. Se farai questo, il Signore parlerà anche al tuo cuore, e la gioia sarà così grande che viverla anche solo per un istante potrà dare senso a tutta la tua vita. Provaci, ne vale la pena!
Il tuo Vescovo
Francesco Cavina