Editoriale del n. 14 del 14 aprile 2013

Due mesi alla beatificazione di Odoardo Focherini, credente e cittadino esemplare

Preparazione intensa

di Luigi Lamma

 

Il 15 giugno, il giorno della beatificazione di Odoardo Focherini, è ormai alle porte. Restano solo due mesi di intensa preparazione non solo sul piano organizzativo, anche se si tratta di uno sforzo non di poco conto, ma soprattutto per acquisire la consapevolezza di quale sia l’immenso valore di questo evento, per ora unico nella storia ultrabicentenaria della Diocesi di Carpi.
Si stanno percorrendo tutte le vie della comunicazione di massa e dei social network, ora anche la pagina facebook, per far conoscere la testimonianza di fede eroica fino al martirio di un cristiano autentico, un fedele laico, marito e padre. Si moltiplicano gli incontri, vengono proposte veglie di preghiera, se ne parla nelle scuole, davvero devono essere giorni, quelli che ci separano dal 15 giugno, in cui non si parla d’altro se non del desiderio di essere tutti insieme presenti in Piazza Martiri per la solenne beatificazione. Da settimane Notizie sta offrendo continui approfondimenti per aiutare a cogliere ogni dettaglio sulla figura di Odoardo Focherini con l’obiettivo principale di far comprendere le vere ragioni che hanno portato al riconoscimento del martirio a causa della fede. Perché qui sta il nodo centrale di questa storia di amore, di servizio e di passione: la fede in Gesù Cristo e nella sua Chiesa.
É da questa fede solida e ben radicata nella vita di Odoardo e della moglie Maria che sgorga tutto il resto, una coppia aperta alla vita, la dedizione al proprio lavoro, il servizio alla Chiesa nelle sue varie articolazioni e l’attenzione agli ultimi degli ultimi di quel tempo, gli ebrei vittime della persecuzione.
Lo ha ricordato molto bene il vescovo Cavina che ‘nella croce di Odoardo si manifesta la forza dell’amore, che nulla riesce a scoraggiare, che scioglie l’odio, che si mostra più forte della violenza che subisce e che paradossalmente coinvolge e convince, a dispetto di ogni apparente debolezza’. Odoardo Focherini è beato perché ha saputo, attraverso la sua testimonianza di vita prima e il suo martirio poi, unire la terra al cielo, ha vissuto da risorto.
C’è da aggiungere che la beatificazione porta Odoardo Focherini oltre i confini dell’esperienza ecclesiale. Egli è stato protagonista in un tempo di persecuzione, di repressione delle libertà democratiche e non si è sottratto, con l’attività nel quotidiano cattolico Avvenire, nemmeno a questa dimensione civile dell’impegno di un credente a servizio della verità, della giustizia e del bene comune.
Quanti stimoli, quante provocazioni arrivano dalla vita piena e totalmente donata di Odoardo Focherini alle nostre coscienze di cittadini, credenti e non credenti, un po’ assopite e assuefatte al clima di disimpegno e di sfiducia che caratterizza l’attuale contesto sociale e politico in Italia.
Allora tutti sulla pagina facebook di Odoardo Foche-rini per cliccare ‘mi piace’.