Editoriale del n. 22 dell’8 giugno 2014

Famiglie di oggi e natalità
 

Due gatti e un cagnolino
di Benedetta Bellocchio

É meglio non avere i figli, così tu puoi andare a conoscere il mondo, in vacanza, puoi avere una villa in campagna. Così stai tranquillo’. Se non ci fosse la firma di Papa Bergoglio queste parole potremmo sentirle in piazza oppure al bar, magari anche in famiglia (‘hai voluto un figlio, adesso poi basta’). Fanno da contraltare al ‘come posso allargare la famiglia con lo stipendio che mi ritrovo?’, due facce della stessa medaglia, generare figli oggi è un problema più che una gioia, un dono, un compito. È così che le nostre città diventano sempre meno a misura di famiglia: non promuovono, non sostengono, non accompagnano; ancora: non curano le ferite e tantomeno le prevengono (di lunedì la notizia, annunciata, di una ennesima violenza domestica), ti spiegano come abortire ma non come tenere un bambino, come divorziare ma non come restare uniti.
Salvo qualche spot, nessuno dei nuovi primi cittadini ha speso parole sul tema, mentre l’Istat ‘sconvolge’ politici e giornalisti dicendoci che facciamo 1,42 figli a testa. E continua ancora sottolineando ‘il ‘debito demografico’ contratto da un paese nei confronti delle generazioni future, soprattutto in termini di previdenza, spesa sanitaria e assistenza. Trent’anni di tale evoluzione demografica ci consegnano ‘ rullo di tamburi ‘ un paese profondamente trasformato nella sua struttura e nelle sue dinamiche sociali e demografiche. Alle sfide che la globalizzazione e le crisi finanziarie impongono ai sistemi paese, l’Italia si presenta ‘ squilli di tromba ‘ con una struttura per età fortemente squilibrata, in termini di rapporto tra popolazione in età attiva e non, e con una dinamica demografica che non potrà che aggravare il processo di invecchiamento, a meno di politiche sociali ‘ testuali parole ‘ in grado di mutare in profondità i comportamenti individuali e familiari’. Perché la verità è questa: le coppie con figli sono sempre meno numerose, appena il 34,6% delle famiglie, e sono le coppie coniugate con figli a diminuire più rapidamente, rappresentando oggi meno di una famiglia su 3. Le coppie senza figli invece aumentano (29,3%) così come le famiglie unipersonali (30,2% delle famiglie italiane). Quasi il 60% delle famiglie non ha figli, è questa la maggioranza del paese. Resta solo da scegliere in che modo se ne dovrà occupare la politica, in che direzione orientarla. La città è la dimensione di vita delle famiglie; ci rispondano allora i nuovi amministratori: quali politiche sociali e culturali per mutare davvero lo status quo e offrire segnali di speranza? ‘Fedele, perseverante, fecondo’, sono le parole del Papa sul matrimonio cristiano, ma sfidiamo la maggioranza dei giovani che si sposano, anche civilmente, ad ammettere che non guardano con un briciolo di desiderio a questo orizzonte. Prendiamoli un po’ sul serio e diamo loro almeno qualcosa su cui puntare, poi vedremo se avranno giocato bene.
O almeno sforziamoci di smentire Bergoglio: ‘Forse è più comodo avere un cagnolino, due gatti e l’amore va ai due gatti e al cagnolino. È vero o no, questo?’.