Gioco d azzardo sul territorio
Non si perda altro tempo
Presidio Libera di Carpi Peppe Tizian
Non giocarti il futuro! : è stato a partire da questa esortazione che da circa un anno è nata, a Carpi, l omonima rete di enti, associazioni e cittadini per il contrasto al dilagare del gioco d azzardo, costituitasi dopo l apertura, a pochi metri dalla zona delle scuole superiori in via Peruzzi, di una sala slot, non certo la prima in città. Nata per dire basta a tutto questo, per affermare che se una società e una comunità non dovrebbero far cassa sui propri soggetti più vulnerabili – anziani, disoccupati, immigrati, affetti da gap (gioco d azzardo patologico) – ancor di più dovrebbero lasciarne fuori le giovani generazioni.
Per il Presidio di Libera di Carpi, parte della rete, è preoccupante constatare che, ora, un ennesima sala scommesse sta aprendo in città. Non si pensi tuttavia alla costernazione come a un facile esercizio di moralismo: sono infatti i dati a dimostrare che spesso, in generale, intorno a luoghi formalmente legali, prospera, oltre al degrado, anche il malaffare della criminalità organizzata. Viviamo o no, infatti, nella provincia celebre per le inchieste di Giovanni Tizian su gioco d azzardo e camorra, nella regione in cui si sta celebrando il processo Black Monkey?
È venuto allora il momento di confermare l impegno, e scandire il nostro No con impeto rinnovato. Soprattutto nei confronti di quello Stato che, anche in questo caso, si fa strumento di una sorta di doppia morale. Riconoscendo da un lato i danni – a breve e lungo termine – che la diffusione ormai sempre più capillare del gioco sta causando, ma, dall altro, continuando a rinviare l attuazione di una seria regolamentazione del fenomeno, che si avvalga di regole stringenti, chiare ed efficaci. Al contrario, si è spesso dovuto assistere ad una vergognosa deregolamentazione. In barba a quel federalismo, tanto sbandierato, che dovrebbe consentire un maggior potere discrezionale agli enti locali. Di più: favorire una sempre maggior apertura al mercato del settore del gioco a fronte dell assegnazione di fondi (pure importanti) al recupero di chi del gioco è vittima, non equivarrebbe ad alzare i limiti di velocità per poi, contemporaneamente, finanziare i mezzi di pronto intervento in caso di incidente? Non si tratterebbe, fuor di metafora, di una politica che ha già scelto di arrendersi ad un male che ritiene necessario, cercando di limitarne i danni a valle ?
È esattamente questa convinzione, che il gioco d azzardo sia un male necessario, che il Presidio di Libera di Carpi contesta con forza. Perché non su tutto si può far cassa, neppure in tempi di crisi. Salvo, altrimenti, vedersi presentare un conto ben più salato, espresso sotto forma di degrado sociale, culturale, legale. In cuor suo ogni giocatore sa bene che, tra vincite e perdite, nella propria carriera il bilancio è nettamente a favore delle seconde, non importa quanta fortuna o quanta abilità egli abbia dalla sua. Allo stesso modo, una comunità che scommette sul suo futuro è una comunità che è destinata inesorabilmente a perdere. E questo noi non possiamo permetterlo.
Da questi pensieri nasce anche un appello al Consiglio comunale: molte città italiane si stanno dotando di regolamenti comunali che limitino gli orari di apertura e la densità delle sale scommesse e sale slot. Abbiamo una legge regionale che ci permette di farlo. Non si può perdere altro tempo, se vogliamo una città e un centro storico che siano luoghi di aggregazione e non trappole per persone sole.
Per il Presidio di Libera di Carpi, parte della rete, è preoccupante constatare che, ora, un ennesima sala scommesse sta aprendo in città. Non si pensi tuttavia alla costernazione come a un facile esercizio di moralismo: sono infatti i dati a dimostrare che spesso, in generale, intorno a luoghi formalmente legali, prospera, oltre al degrado, anche il malaffare della criminalità organizzata. Viviamo o no, infatti, nella provincia celebre per le inchieste di Giovanni Tizian su gioco d azzardo e camorra, nella regione in cui si sta celebrando il processo Black Monkey?
È venuto allora il momento di confermare l impegno, e scandire il nostro No con impeto rinnovato. Soprattutto nei confronti di quello Stato che, anche in questo caso, si fa strumento di una sorta di doppia morale. Riconoscendo da un lato i danni – a breve e lungo termine – che la diffusione ormai sempre più capillare del gioco sta causando, ma, dall altro, continuando a rinviare l attuazione di una seria regolamentazione del fenomeno, che si avvalga di regole stringenti, chiare ed efficaci. Al contrario, si è spesso dovuto assistere ad una vergognosa deregolamentazione. In barba a quel federalismo, tanto sbandierato, che dovrebbe consentire un maggior potere discrezionale agli enti locali. Di più: favorire una sempre maggior apertura al mercato del settore del gioco a fronte dell assegnazione di fondi (pure importanti) al recupero di chi del gioco è vittima, non equivarrebbe ad alzare i limiti di velocità per poi, contemporaneamente, finanziare i mezzi di pronto intervento in caso di incidente? Non si tratterebbe, fuor di metafora, di una politica che ha già scelto di arrendersi ad un male che ritiene necessario, cercando di limitarne i danni a valle ?
È esattamente questa convinzione, che il gioco d azzardo sia un male necessario, che il Presidio di Libera di Carpi contesta con forza. Perché non su tutto si può far cassa, neppure in tempi di crisi. Salvo, altrimenti, vedersi presentare un conto ben più salato, espresso sotto forma di degrado sociale, culturale, legale. In cuor suo ogni giocatore sa bene che, tra vincite e perdite, nella propria carriera il bilancio è nettamente a favore delle seconde, non importa quanta fortuna o quanta abilità egli abbia dalla sua. Allo stesso modo, una comunità che scommette sul suo futuro è una comunità che è destinata inesorabilmente a perdere. E questo noi non possiamo permetterlo.
Da questi pensieri nasce anche un appello al Consiglio comunale: molte città italiane si stanno dotando di regolamenti comunali che limitino gli orari di apertura e la densità delle sale scommesse e sale slot. Abbiamo una legge regionale che ci permette di farlo. Non si può perdere altro tempo, se vogliamo una città e un centro storico che siano luoghi di aggregazione e non trappole per persone sole.