Editoriale del n. 39 del 10 novembre 2013


Riapre la chiesa di Rolo, la prima della Diocesi di Carpi ad aver terminato i lavori di ripristino. Ora si pensa alle altre opere parrocchiali grazie alla mobilitazione di un Comitato molto attivo


Splendida avventura
di Maurizio Ferraboschi – Presidente del Comitato RicostruiAMO la comunità di Rolo


Immersi nelle nostre distrazioni e preoccupazioni, nelle nostre gioie e malinconie, quelle scosse, inaspettate e devastanti, ci hanno obbligato ad avere uno sguardo diverso sulla vita. Siamo stati interpellati dalla proposta di Gesù: ‘Vuoi soltanto subire ciò che ti accade o accetti di offrire, di partecipare con la tua croce alla Mia croce?’. Dio non ci vuole solo spettatori, ma attori della nostra salvezza, per questo ci ama per primo, e come ci ricorda sempre il nostro Vescovo ‘non ci farà mai del male’. Ciò significa anche che abbiamo una responsabilità verso chi viene dopo di noi: non basta essere ‘preoccupati’ per il  futuro dei figli, è necessario ‘occuparci’ del futuro non solo dei figli nostri, ma di tutti. É con questi presupposti che nasce il Comitato restauri della parrocchia di Rolo.
Era troppo semplice mettere mano al portafogli e poi disinteressarsi aspettando gli eventi, così alcuni di noi hanno avuto l’idea di formare un gruppo di persone che potessero concretamente aiutare la parrocchia a trovare più aiuti possibili per la ricostruzione. Abbiamo esposto il nostro progetto al Parroco che lo ha accettato.
Sicuramente lo Spirito Santo ha spinto per questa soluzione e così si è composto un gruppo di persone, eterogenee per età, impegni lavorativi e specifiche peculiarità individuali; pur gravitando tutte nell’ambito parrocchiale, nessuno apparteneva ai  consigli esistenti. Il comitato si è prefissato di durare fino alla completa realizzazione del progetto di ricostruzione degli edifici parrocchiali danneggiati, naturalmente anche il Parroco ne è parte integrante, oltre ad esserne il legale rappresentante.
La forza del gruppo è stata sicuramente la finalità del progetto da portare a termine: per prima cosa entrare il più presto possibile nella nostra casa comune, la chiesa!  Ognuno ha gettato la propria rete per trovare aiuti economici, ci si è mossi in diverse direzioni e grazie alla grande solidarietà che abbiamo incontrato, e con l’aiuto del Signore, siamo arrivati a raccogliere in poco più di un anno una cifra consistente se pure non ancora sufficiente per eseguire le opere di restauro sulla scuola materna e le altre opere parrocchiali.
La prima uscita del Comitato è stata in occasione della fiera di Lugo di Romagna, nel settembre 2102: qui abbiamo venduto i nostri prodotti, ci siamo sentiti accolti con una benevolenza e un affetto che ci hanno commosso, facendoci capire cosa vuol dire essere fratelli in Cristo. Questa prima uscita ci ha fortificato, ha unito il gruppo e ci ha fatto capire che potevamo fare grandi cose. In varie località italiane, da nord a sud, abbiamo raccolto fondi, ricevuto aiuti e solidarietà da persone, comunità, enti, aziende ed associazioni che prima del terremoto non ci conoscevano; per noi si sono attivati mettendo a disposizione i propri talenti per realizzare eventi e spettacoli teatrali a nostro favore. Come la comunità di Predazzo che ci ha ospitato in diverse occasioni; ma soprattutto la Diocesi di Imola che ringraziamo di cuore: grazie all’interessamento del nostro Vescovo si è gemellata con noi e ha contribuito in maniera sostanziale alla raccolta fondi.
Con l’apertura della chiesa il Comitato non ha certo terminato il suo compito, resta ancora da sistemare la Villa parrocchiale, sede della Scuola materna, degli scout e dell’oratorio Anspi. Il cammino è ancora lungo, ma siamo ormai ‘collaudati’, il nostro gruppo ha imparato a conoscersi, a rispettarsi, a fare comunità, uniti dalla presenza di don Callisto che ci ha sempre appoggiato e sostenuto. A lui va un ringraziamento particolare.
Il terremoto del 2012 ci ha permesso di realizzare questa splendida avventura e ci sta regalando qualcosa di veramente grande, la riscoperta di importanti valori che in questi anni la nostra vita frenetica ci aveva fatto trascurare, primi tra tutti la solidarietà.