“Fede e carità. Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli (1Gv 3,16)” è il tema della XXII Giornata mondiale del malato che ricorre martedì 11 febbraio, festa della Beata Vergine di Lourdes. La celebrazione diocesana, presieduta dal Vescovo monsignor Francesco Cavina, si terrà domenica 9 febbraio alle 16 presso la parrocchia di San Giuseppe Artigiano a Carpi. La liturgia sarà animata dall’Ufficio diocesano di pastorale della salute e dall’Unitalsi. Sono invitati a partecipare non solo gli ammalati e i loro famigliari ma anche tutti coloro che, a vario titolo, si occupano dell’assistenza a quanti vivono la realtà della malattia. Un’assistenza che, sul piano spirituale, la Curia vescovile di Carpi e l’Ufficio di Pastorale della salute assicurano ai degenti degli ospedali di Carpi e Mirandola. Nel primo è presente un’equipe formata da due sacerdoti Missionari Servi dei Poveri, un sacerdote diocesano, una religiosa e un diacono. Nel secondo presta servizio un religioso dei Missionari Servi dei Poveri, che si avvale della collaborazione dei suoi confratelli di San Martino Carano. Va inoltre ricordata l’opera svolta nelle parrocchie dai sacerdoti, dalle religiose e dai numerosi ministri straordinari della comunione per il sostegno e l’accompagnamento dei malati presso le loro abitazioni.
Il messaggio del Papa
“La Chiesa riconosce in voi, cari ammalati – scrive Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata – una speciale presenza di Cristo sofferente. E’ così: accanto, anzi, dentro la nostra sofferenza c’è quella di Gesù, che ne porta insieme a noi il peso e ne rivela il senso. Quando il Figlio di Dio è salito sulla croce ha distrutto la solitudine della sofferenza e ne ha illuminato l’oscurità. Siamo posti in tal modo dinanzi al mistero dell’amore di Dio per noi, che ci infonde speranza e coraggio: speranza, perché nel disegno d’amore di Dio anche la notte del dolore si apre alla luce pasquale; e coraggio, per affrontare ogni avversità in sua compagnia, uniti a Lui”. “In forza del Battesimo e della Confermazione – aggiunge il Santo Padre – siamo chiamati a conformarci a Cristo, Buon Samaritano di tutti i sofferenti (…). Quando ci accostiamo con tenerezza a coloro che sono bisognosi di cure, portiamo la speranza e il sorriso di Dio nelle contraddizioni del mondo. Quando la dedizione generosa verso gli altri diventa lo stile delle nostre azioni, facciamo spazio al Cuore di Cristo e ne siamo riscaldati, offrendo così il nostro contributo all’avvento del Regno di Dio”.