“Il Signore non delude”: questa è la certezza lasciata dal Vescovo monsignor Francesco Cavina ai numerosi giovani e agli educatori delle varie realtà dell’oratorio cittadino al termine dell’incontro di venerdì 5 ottobre. Durante la celebrazione della messa, prendendo spunto dal Vangelo, il Vescovo ha lanciato ai presenti due impegnative domande: “Chi è Gesù per la gente di oggi?”, e soprattutto “Chi è Gesù per voi?”. Dalla risposta a queste domande dipende la nostra vita di cristiani e il nostro comportamento nella società.
Le risposte sono emerse in seguito, da un lavoro per gruppi dopo cena, durante i quali ciascuno ha potuto rispondere personalmente alle domande e confrontarsi con altri giovani o altri educatori sulla propria visione della figura di Gesù, e sulla propria risposta al suo messaggio.
Il Vescovo ha ascoltato con attenzione e interesse le relazioni dei vari gruppi, apprezzando e complimentandosi per le risposte uscite. Si è quindi collegato ad alcune risposte, ricordando che entrare in relazione con la persona di Gesù cambia la vita in positivo, perché egli ci fa simili a sé, liberandoci dal peccato. Essendo quindi figli di Dio, “siamo in buone mani”. La relazione con Dio necessita però di un cammino continuo: “Dio è infinito, e non cessiamo mai di scoprirne la bontà”. Non bisogna mai sentirsi arrivati, pensare di non avere più necessità di imparare qualcosa su Gesù; è necessaria una continua ricerca e scoperta: “La ricerca impedisce di diventare persone noiose”.
Infine ha ricordato che Gesù è una persona che possiamo incontrare ancora oggi. Dove? “Non nella testa o nel cuore, perché potremmo prendere degli abbagli e costruirlo a nostra immagine e somiglianza. E allora prima o poi ci deluderà. La strada per l’incontro con Gesù sono i sacramenti”. Sacramenti da riscoprire, soprattutto in quest’Anno della Fede che sta iniziando. E solo in questo modo “il Signore non delude”.
Questo incontro vorrebbe essere il primo di una serie: il Vescovo ha infatti invitato i giovani ad organizzarsi per incontrarlo nuovamente nel vescovado “provvisorio”, e continuare così il dialogo e il confronto.