Gli appuntamenti di venerdì 25 marzo
Santuario della Madonna dell’Aiuto di Santa Croce di Carpi
• Ore 18.30: Preghiera e atto di affidamento presieduto da don Carlo Bellini, vicario episcopale per la pastorale e l’evangelizzazione, testimonianza di Suor Maria Bottura, direttrice della Caritas diocesana
Santuario della Madonna dei Ponticelli di San Marino di Carpi
• Ore 20: Santa Messa e Via Crucis, intervento di Suor Maria Bottura, direttrice della Caritas diocesana e atto di affidamento presieduto dal vicario generale monsignor Gildo Manicardi
Duomo di Mirandola Via Crucis per i missionari martiri
• Ore 21 promossa dalla parrocchia di Mirandola e dal Consiglio Missionario Diocesano Via Crucis in memoria dei missionari martiri e preghiera per invocare la pace in Ucraina e in ogni parte del mondo.
Altri momenti di preghiera
A Carpi la Via Crucis cittadina
• Nei prossimi giorni altro appuntamento pubblico di preghiera che caratterizza il cammino quaresimale della chiesa carpigiana sarà la Via Crucis cittadina che si terrà venerdì 8 aprile alle ore 21.
L’animazione delle stazioni è affidata ai gruppi Agesci della città che rifletteranno sul tema dei conflitti in Ucraina e in varie parti del mondo. Una preghiera corale per la pace alla sequela della croce di Gesù. Questi momenti comunitari, diocesani e cittadini si aggiungono alla preghiera quotidiana che si svolge nelle parrocchie, nei monasteri, nelle comunità religiose e nelle famiglie perché come ci ha ricordato il Papa “Dio è il Dio della pace” e preghiamo perché “converta i cuori a una ferma volontà di pace”.
Papa Francesco ha annunciato che venerdì 25 marzo, durante la celebrazione della Penitenza che presiederà alle 17 nella Basilica di San Pietro, consacrerà al Cuore immacolato di Maria la Russia e l’Ucraina.
In comunione con il Papa che venerdì 25 marzo, durante la Celebrazione della Penitenza che presiederà alle 17 nella Basilica di San Pietro consacrerà all’Immacolato Cuore di Maria la Russia e l’Ucraina, tutte le diocesi del mondo sono invitate a ripetere questo gesto che può diventare un modo particolarmente significativo per pregare per la pace. Lo stesso atto, nello stesso giorno, sarà compiuto a Fatima dal cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, come inviato dal Santo Padre. Anche la Chiesa di Carpi raccoglie l’invito del Papa e propone nella giornata di venerdì 25 marzo, solennità dell’Annunciazione di Maria, tre momenti di preghiera valorizzando in particolare, i due santuari diocesani della Madonna dei Ponticelli di San Marino e della Madonna dell’Aiuto di Santa Croce e il Duomo di Mirandola intitolato a Santa Maria Maggiore. Il significato dell’atto di Consacrazione.
La consacrazione a Maria è un atto di devozione che si è diff uso negli ultimi tre secoli iniziando da Liugi Maria di Montfort che nel suo Trattato della vera devozione a Maria parla della «consacrazione a Gesù Cristo per le mani di Maria». Giovanni Paolo II diff onde la consacrazione sul piano personale con la formula del suo motto «totus tuus» e da grande risalto all’aspetto comunitario consacrando nazioni, continenti e il mondo. Ricordiamo l’atto di affidamento del 7 giugno 1981, ripetuto a Fatima il 13 maggio 1982. Nel ricordo del Fiat pronunciato da Maria al momento dell’Annunciazione, il 25 marzo 1984 in piazza San Pietro, in unione spirituale con tutti i Vescovi del mondo, Giovanni Paolo II affida tutti i popoli al Cuore Immacolato di Maria. Tuttavia, tra i pontefici precedenti Pio XII, il 31 ottobre 1942, consacrò tutto il mondo e il 7 luglio 1952 consacrò i popoli della Russia al Cuore Immacolato di Maria nella Lettera apostolica Sacro vergente anno. Anche Paolo VI, il 21 novembre 1964, rinnovò la consacrazione di tutto il genere umano al Cuore Immacolato alla presenza dei Padri del Concilio Vaticano II. Con Giovanni Paolo II oggi parliamo più correttamente di atto di affidamento a Maria facendo riferimento alla scena della crocifissione del vangelo di Giovanni in cui Gesù affida la Madre al discepolo e il discepolo alla Madre (Redemptoris Mater 45). L’affidamento a Maria comporta anche una comunione tra i discepoli in una reciproca ospitalità: “Affi – dandosi filialmente a Maria, il cristiano, come l’apostolo Giovanni, accoglie «fra le La pace nel cuore della Madre sue cose proprie» la Madre di Cristo e la introduce in tutto lo spazio della propria vita interiore, cioè nel suo «io» umano e cristiano: «La prese con sé». Così egli cerca di entrare nel raggio d’azione di quella «materna carità», con la quale la Madre del Redentore «si prende cura dei fratelli del Figlio suo», «alla cui rigenerazione e formazione ella coopera» secondo la misura del dono, propria di ciascuno per la potenza dello Spirito di Cristo. Così anche si esplica quella maternità secondo lo spirito, che è diventata la funzione di Maria sotto la Croce e nel cenacolo” (RM 45). *Vicario Episcopale per la pastorale e l’evangelizzazione Mons. Pezzi (arcivescovo di Mosca): “si possa fermare il versamento di sangue innocente e iniziare una pace duratura” “Il significato simbolico di questa consacrazione viene dal fatto che in questo momento c’è purtroppo un conflitto aperto in Ucraina e quello che si domanda innanzitutto è che si possa fermare il versamento di sangue, che è sempre sangue innocente, ed anche che si possa iniziare una pace duratura. Ora la pace duratura è proprio ciò che viene dal cuore immacolato di Maria e cioè da Cristo che è Principe della pace”. Con queste parole, mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca e presidente dei vescovi della Federazione Russa, commenta la decisione di Papa Francesco di consacrare all’Immacolato Cuore di Maria la Russia e l’Ucraina. “Consacrare un popolo e una terra al Cuore Immacolato di Maria – spiega l’arcivescovo – ha un significato molto simbolico. Maria è la terra buona da cui nasce il Verbo fatto carne. Il cuore di Mamonsria è la terra vergine da cui nasce ogni terra perché ogni terra, ogni popolo, è promesso o compiuto in Cristo. E quindi la consacrazione ha innanzitutto il significato di un riconoscimento. Il fatto poi che lo faccia Papa Francesco carica di una grande forza di fede le sue recenti dichiarazioni”. “Celebrare un atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria significa esprimere che fede, speranza e carità – prosegue mons. Pezzi – sono le condizioni normali, reali, per una vera convivenza tra i popoli. Significa esprimere che la misericordia e il perdono sono un dono che Dio dà a coloro che innanzitutto consacrano se stessi al Cuore Immacolato di Maria”. “Fatima – aggiunge l’arcivescovo di Mosca – ha un legame particolare, almeno per quel che riguarda la Chiesa cattolica, con la Russia e anche con ogni conflitto che avviene nel mondo”. Mons. Shevchuk (vescovo grecocattolici ucraini): “atto spirituale atteso da molto tempo” “È un atto spirituale atteso da molto tempo dal popolo ucraino. I cattolici ucraini sin dall’inizio dell’aggressione russa nel 2014 chiedevano questo atto come urgente bisogno per evitare l’aggravamento della guerra e dei pericoli che pervenivano dalla Russia”. Così l’arcivescovo maggiore di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, sulla decisione del Papa di consacrare Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. “Nell’arco dei miei incontri con il Santo Padre – ricorda mons. Shevchuk – ho trasmesso questo desiderio dei fedeli della nostra Chiesa alla sua premura paterna. Con l’invasione della Russia su vasta scala, da parte dei nostri fedeli sono pervenute da tutte le parti del mondo le preghiere di compiere questo atto. Siamo grati al Santo Padre per aver innanzitutto accolto la richiesta della Madonna manifestata durante l’apparizione del 13 luglio 1917 a Fatima, e dei suoi fi gli, per proteggere l’Ucraina e fermare ‘gli errori della Russia che promuove guerre e persecuzioni della Chiesa’. Dunque, oggi vediamo il compimento delle parole della Madonna che ha detto: ‘I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte’. Affi diamo al Cuore Immacolato di Maria tutte le nostre sofferenze e speranze per la pace nel nostro paese martoriato”.