Il 18 febbraio monsignor Francesco Cavina ha presieduto la Messa del Mercoledì delle Ceneri presso la parrocchia di Rovereto di Novi. La vita come prova, che si manifesta soprattutto nella suggestione del peccato e del male, che porta a vivere indipendentemente da Dio e dai fratelli e la nostalgia di Dio nel cuore dell’uomo, di ogni uomo, sono state le sottolineature del Vescovo di Carpi che, proseguendo l’omelia, ha presentato il cammino di Quaresima come “cammino che il Signore ci offre, quaranta giorni per riscoprire la presenza di Dio nella nostra vita”. Gli strumenti offerti al cristiano per vivere questo tempo di conversione “sono quelli di Gesù stesso: la preghiera, il digiuno, l’elemosina”.
La preghiera da imparare, custodire, mettere in pratica, da vivere come spazio in cui il Signore è con noi, ha osservato monsignor Cavina riprendendo la sua lettera pastorale.
“Il digiuno, che oggi può sembrarci una pratica lontana dalla nostra quotidianità, ma che ci ricorda che l’uomo non è costituito solo dall’aspetto materiale. Nella percezione della fragilità e della debolezza – ha precisato– è possibile riconoscere che siamo un dono e che riceviamo la vita da un Altro”.
L’elemosina, “segno concreto di attenzione ai fratelli, agli ultimi della società. Dobbiamo riscoprire il nostro essere in relazione – ha concluso – e testimoniare l’atteggiamento di Dio nei confronti dell’umanità facendoci carico degli altri, in particolare dei più poveri e indifesi”.