“Una celebrazione che si è distinta da tutte le altre a cui ho partecipato”. Così monsignor Francesco Cavina, di ritorno da Roma, ha definito la Messa per la Beatificazione di Paolo VI di domenica 19 ottobre, sottolineando “la presenza enorme, quasi inaspettata, di fedeli, e il clima che si respirava: di grande preghiera, partecipazione, silenzio. Segno che la persona, l’insegnamento, tutta la figura di Paolo VI sono estremamente attuali. La gente – osserva il Vescovo – andando oltre l’immagine di questo Papa, non sempre popolare, ha colto la grandezza e l’importanza del suo magistero, messo in luce dallo stesso Papa Francesco sia nell’omelia che, successivamente, all’Angelus”. Una celebrazione che, secondo monsignor Cavina, “è stata un grande momento di Chiesa; ha reso giustizia a questo grande Papa che ha vissuto il suo pontificato anche in profonda solitudine, sempre preoccupato di manifestare il suo amore a Cristo e l’insegnamento della Chiesa in assoluta fedeltà al Vangelo di Gesù”. Il Vescovo ha potuto incontrare Benedetto XVI e, insieme a don Luca Baraldi, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, è stato ricevuto da Papa Francesco: “gli abbiamo donato una copia delle lettere del Beato Odoardo Focherini – racconta monsignor Cavina – e l’abbiamo nuovamente invitato a Carpi per la riapertura della Cattedrale. ‘Quando sarà tutto pronto, mandatemi una lettera’, ha detto il Papa. Occorre dunque che ci rimbocchiamo le maniche, perché i fedeli della Diocesi possano riavere presto la loro chiesa”.