Il Vescovo monsignor Francesco Cavina, nella ricorrenza del 40° anniversario del sisma del Friuli, si è recato in quei luoghi così duramente colpiti per portare la propria testimonianza e vicinanza. Il 5 maggio, su invito di monsignor Andrea Bruno Mazzocato, Arcivescovo di Udine, monsignor Cavina ha concelebrato la Santa Messa nella chiesa di Gemona. Il giorno successivo il Vescovo ha fatto visita a Pignano di Ragogna, paesino gemellato con la Diocesi di Carpi. Il gemellaggio è avvenuto nel 1976, quando don Gian Pio Caleffi, allora direttore della Caritas diocesana di Carpi, ha incontrato nella Curia arcivescovile di Udine l’allora parroco di Pignano, don Carlo Ferino. All’epoca la chiesa di Pignano era gravemente danneggiata e secondo i tecnici sarebbe stata solo da abbattere, ma il parroco con tutte le sue forze si oppose al decreto e la chiesa è rimasta in piedi, grazie anche all’aiuto della nostra Diocesi. “Sono stato accolto in modo molto cordiale e fraterno – commenta monsignor Cavina -. Insieme al parroco di Pignano ho visitato il paesino e il Centro pastorale dedicato alla nostra Diocesi”. Un sodalizio che dura da 40 anni e che in occasione del sisma che ha colpito l’Emilia nel 2012 si è ulteriormente rafforzato. “Quando noi siamo stati colpiti dal terremoto, i friulani sono venuti giù ad offrirci il loro aiuto”. In quei luoghi la ricostruzione è conclusa da tempo, ma “restano ancora aperte le ferite morali e spirituali – conclude il Vescovo -, come hanno sottolineato sia l’Arcivescovo di Udine che gli esponenti della società civile. E anche noi sappiamo bene che è quella la ricostruzione più difficile”. Nella giornata del 6 maggio è arrivata a Pignano anche una delegazione di fedeli con don Andrea Zuarri, parroco di Rovereto.