Era gremita l’aula magna del Seminario di Carpi il 18 febbraio per il primo incontro del corso di formazione sulla Laudato si’, guidato dal Vescovo monsignor Francesco Cavina. A fare da moderatore della serata don Fabio Barbieri, direttore del Centro missionario diocesano, ufficio pastorale promotore dell’iniziativa insieme a Caritas, Commissione Migrantes e Pastorale sociale e del lavoro. Proponendo un’introduzione generale all’enciclica, il Vescovo ha sottolineato che “l’aspetto più interessante, a volte e per certi versi troppo spesso sottaciuto nella lettura che è stata fatta di questo documento, è l’invito del Papa a sviluppare un’ecologia integrale, capace o desiderosa di mettere al suo centro il Vangelo della creazione, il quale offre ‘motivazioni alte per prendersi cura della natura e dei fratelli e sorelle più fragili’”. Entrando ancora più in profondità nella riflessione, ha proseguito, “il Pontefice osserva che tutti i mali della nostra madre terra sono accomunati ‘in fondo dal medesimo male, cioè dall’idea che non esistano verità indiscutibili che guidino la nostra vita, per cui la libertà umana non ha limiti’. La vita, in altre parole, si ‘disordina’ quando non ci riconosciamo più creature. Al contrario, la grandezza di San Francesco sta proprio nel guardare ogni creatura dentro il rapporto con Dio”. Per contrastare il disordine ecologico, allora, ha affermato monsignor Cavina, “non sono sufficienti, da soli, i grandi progetti di riforma delle strutture. Occorre, davvero, una rivoluzione! Quella che nelle parole di Cristo ha nome di conversione, cioè di cambiamento di mentalità, e si esprime – oggi più che mai – con parole desuete, spesso irrise perché mal comprese: penitenza, castità e umiltà”.
Il testo della conferenza del Vescovo è disponibile qui sotto.