L’evento tanto atteso è ormai alle porte: sabato 30 dicembre, alle 17, presso la parrocchia di San Martino Carano, sarà inaugurata, alla presenza del Vescovo monsignor Francesco Cavina, la nuova struttura polivalente. “Non vediamo l’ora” è il commento unanime dei parrocchiani e di quanti da Mirandola e dintorni partecipano alla messa e agli incontri di preghiera e di catechesi organizzati dai Missionari Servi dei Poveri. Una silenziosa ma costante moltitudine di persone, grandi e piccoli, che finalmente troverà un ambiente adeguato dove potersi riunire. “Con grande gioia – afferma l’amministratore parrocchiale, padre Emmanuel Mukenge – ci stiamo preparando all’apertura della sala polivalente, in un momento, le festività natalizie, particolarmente carico di significato. Negli ultimi anni, con la ripresa a pieno ritmo della vita della parrocchia e con la crescita della fascia del catechismo dell’iniziazione cristiana, i locali della canonica si sono rivelati insufficienti, anche in considerazione dell’inagibilità della chiesa a seguito del terremoto. Per questo la nuova struttura darà finalmente respiro alle attività pastorali”. Uno spazio ampio ed accogliente che è stato possibile edificare grazie al contributo della Conferenza Episcopale Italiana – tramite i fondi dell’otto per mille -, della Diocesi di Carpi e della Congregazione dei Missionari Servi dei Poveri. Ma sottolinea, inoltre, padre Emmanuel, “è importante ricordare le donazioni pervenute alla parrocchia da tante persone ‘di buona volontà’, anche da fuori, che hanno così dimostrato la loro solidarietà nei confronti di questo progetto”. Da qui riparte, dunque, la parrocchia di San Martino Carano per costruire il presente e tracciare il futuro prossimo, da questo edificio fortemente voluto, in un vincolo di comunione profonda con la Chiesa diocesana ed universale. Ne è simbolo concreto il mattone, proveniente dalla Cattedrale, murato in una delle pareti della nuova struttura, quello stesso mattone che Papa Francesco aveva benedetto il 2 aprile al termine della messa in piazza Martiri a Carpi.
Progetto a servizio della Chiesa locale
Costruita nell’area verde della parrocchia, la sala polivalente “ha un orientamento, come deciso dalla Soprintendenza, parallelo alla chiesa” spiega l’architetto Anna Mazzoli, che ha curato il progetto. “Il fabbricato – prosegue – è costituito da una grande aula ad un solo piano, con copertura in capriate di legno, dai servizi igienici e da un altro locale di servizio con bagno e accesso dall’esterno. Nell’aula è presente un’area rialzata, una sorta di ‘zona relatori’ da utilizzare per conferenze e incontri”. In parte intonacato l’esterno, aggiunge l’architetto Mazzoli, in parte “ricoperto da un rivestimento di ceramica, pensato per rendere la sala più gradevole dal punto di vista estetico. Sottolineo, inoltre, che tutte le finiture esterne sono state decise con la Soprintendenza, trattandosi di un’area sottoposta a vincolo”. E se il piazzale della parrocchia è stato pulito e riordinato, mantenendo invariato lo spazio per il parcheggio, allo stesso modo non è stato intaccato il campo sportivo. Pienamente rispettati, infine – ma non da ultimi -, i criteri di risparmio energetico e dotazione antincendio per un edificio che, per così dire, nasce antisismico e si presenta sicuro e funzionale. “Posso dirmi orgogliosa del risultato raggiunto – afferma l’architetto Mazzoli -, nella positiva collaborazione instaurata con il team di tecnici della Società Cattolica Costruzioni di Reggio Emilia, che ha eseguito i lavori rispettando i tempi previsti e non lesinando il suo intervento anche nei piccoli dettagli. Poi, da credente, sono stata lieta di potermi dedicare ad un progetto posto al servizio della comunità e della Chiesa locale. L’unico rammarico – conclude – è che padre Emmanuel, con cui si è creato un ottimo rapporto, sia stato chiamato ad un altro incarico e non possa mettere a frutto la struttura per la quale si è tanto dato da fare”.
Costruita nell’area verde della parrocchia, la sala polivalente “ha un orientamento, come deciso dalla Soprintendenza, parallelo alla chiesa” spiega l’architetto Anna Mazzoli, che ha curato il progetto. “Il fabbricato – prosegue – è costituito da una grande aula ad un solo piano, con copertura in capriate di legno, dai servizi igienici e da un altro locale di servizio con bagno e accesso dall’esterno. Nell’aula è presente un’area rialzata, una sorta di ‘zona relatori’ da utilizzare per conferenze e incontri”. In parte intonacato l’esterno, aggiunge l’architetto Mazzoli, in parte “ricoperto da un rivestimento di ceramica, pensato per rendere la sala più gradevole dal punto di vista estetico. Sottolineo, inoltre, che tutte le finiture esterne sono state decise con la Soprintendenza, trattandosi di un’area sottoposta a vincolo”. E se il piazzale della parrocchia è stato pulito e riordinato, mantenendo invariato lo spazio per il parcheggio, allo stesso modo non è stato intaccato il campo sportivo. Pienamente rispettati, infine – ma non da ultimi -, i criteri di risparmio energetico e dotazione antincendio per un edificio che, per così dire, nasce antisismico e si presenta sicuro e funzionale. “Posso dirmi orgogliosa del risultato raggiunto – afferma l’architetto Mazzoli -, nella positiva collaborazione instaurata con il team di tecnici della Società Cattolica Costruzioni di Reggio Emilia, che ha eseguito i lavori rispettando i tempi previsti e non lesinando il suo intervento anche nei piccoli dettagli. Poi, da credente, sono stata lieta di potermi dedicare ad un progetto posto al servizio della comunità e della Chiesa locale. L’unico rammarico – conclude – è che padre Emmanuel, con cui si è creato un ottimo rapporto, sia stato chiamato ad un altro incarico e non possa mettere a frutto la struttura per la quale si è tanto dato da fare”.