In occasione dell’Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani, che si celebra ogni anno dal 18 al 25 gennaio, la Commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo e la Consulta delle aggregazioni laicali promuovono un incontro ecumenico di preghiera domenica 19 gennaio alle 16 nella chiesa di Santa Chiara a Carpi. Tema di questa liturgia della Parola sarà “Cristo non può essere diviso!” (1Cor 1,1-17). Saranno presenti padre Tecle Vetrali ofm, direttore della rivista “Studi Ecumenici” di Venezia, padre Francis Cudjor, sacerdote ghanese della Chiesa evangelica, padre Aron Coroian, sacerdote cattolico di rito orientale, don Carlo Gasperi, assistente generale dell’Azione cattolica della diocesi di Carpi. Al termine dell’incontro la comunità ghanese eseguirà alcuni canti tradizionali. Seguirà un momento conviviale.
Già pochi giorni dopo la sua elezione, Papa Francesco ha proclamato la priorità dell’ecumenismo per la Chiesa. Il 20 marzo 2013, ha voluto infatti incontrare i rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali, degli Ebrei e di varie religioni, rivolgendo a tutti parole di stima. Ringraziando il patriarca ecumenico ortodosso Bartolomeo I, lo ha chiamato “fratello Andrea” ed ha manifestato la gioia per quell’incontro. “Insieme con voi – ha affermato il Papa – non posso dimenticare quanto il Concilio abbia significato per il cammino ecumenico. Mi piace ricordare le parole che il Beato Giovanni XXIII pronunciò nel memorabile discorso di inaugurazione: ‘La Chiesa Cattolica ritiene suo dovere adoperarsi attivamente perché si compia il grande mistero di quell’unità che Cristo Gesù con ardentissime preghiere ha chiesto al Padre Celeste nell’imminenza del suo sacrificio’. Questo papa Giovanni. Sì, cari fratelli e sorelle in Cristo, sentiamoci tutti intimamente uniti alla preghiera del nostro Salvatore nell’Ultima Cena, alla sua invocazione: Ut unum sint. Chiediamo al Padre misericordioso di vivere in pienezza quella fede che abbiamo ricevuto in dono nel giorno del nostro Battesimo, e di poterne dare testimonianza libera, gioiosa e coraggiosa. Sarà questo il nostro migliore servizio alla causa dell’unità dei cristiani, un servizio di speranza per un mondo ancora segnato da divisioni, da contrasti e da rivalità”.