Un’esperienza di ascolto reciproco che sarebbe utile mantenere come appuntamento almeno una volta all’anno affrontando temi specifici. Questo l’auspicio manifestato dal vescovo Erio Castellucci al termine dell’incontro dedicato “al cammino sinodale delle Chiese in Italia” e convocato per mercoledì 10 maggio, dal presidente del consiglio dell’Unione Terre d’Argine Mauro D’Orazi al quale erano stati invitati tutti i Consiglieri Comunali dei comuni dell’Unione, le Giunte e i Sindaci.
Per la diocesi insieme al vescovo Erio erano presenti, il vicario generale mons. Gildo Manicardi, i due referenti diocesani per il cammino sinodale Simone Ghelfi e Laura Lamma e altri responsabili di uffici pastorali. In tutto una cinquantina di partecipanti sotto le volte solenni della chiesa di Sant’Ignazio, e dopo una brevissima introduzione del Vescovo subito ha preso il via la condivisione di pensieri, aspettative e difficoltà nell’esercizio delle funzioni di amministratori o nell’impegno politico più in generale. “La proposta di questo incontro – si legge nella convocazione – nasce dal desiderio di favorire e coltivare sempre più relazioni di ascolto reciproco con tutti coloro assieme a cui ogni giorno ‘camminiamo’. Il tema inizialmente condiviso nel primo colloquio con i quattro sindaci è stato ‘Dialogo e identità territoriale’”.
Questo appuntamento cade nel secondo anno del cammino sinodale dove si prosegue con la seconda fase narrativa, dedicata ancora all’ascolto e con un’attenzione maggiore nel coinvolgere anche realtà esterne alla chiesa come possono essere le istituzioni locali o gli operatori economici, come anche il mondo della scuola e della sanità, che abbiano il desiderio di partecipare e di condividere il loro racconto. Le reazioni non si sono fatte attendere con almeno una dozzina di interventi a cominciare dai quattro sindaci dell’Unione Alberto Bellelli, Roberto Solomita, Enrico Diacci e Paola Guerzoni, poi consiglieri di maggioranza e di opposizione, anche il contesto non richiedeva dichiarazioni di appartenenza politica: Maurizio Maio, Marco Ferrari, Monica Medici, Anna Colli, Cristina Luppi, Federico Carretta, Michele Pescetelli… Come ha affermato mons. Castellucci si è trattato di un momento molto arricchente di ascolto di cui far tesoro.
Tanti i temi sollevati e le preoccupazioni più diffuse in prospettiva futura sulle spalle di chi un domani dovrà assumersi la responsabilità di governare le nostre città. Molti hanno evidenziato la necessità di far crescere il senso di comunità in contrasto con una diffusa indifferenza verso il bene della città mentre vengono esasperati gli interessi particolari di piccoli gruppi o individui. Altro aspetto emerso riguarda l’utilità di un confronto con l’istituzione “chiesa” e con la comunità cristiana nelle sue varie articolazioni presenti sul territorio: c’è una comune sensibilità nel promuovere la coesione sociale, nel far crescere il senso di comunità contro l’individualismo perché anche le istituzioni stanno vivendo una crisi profonda. “Attenti a chi si sta isolando” è stato un appello quasi unanime: gli adolescenti, i giovani, le famiglie che sperimentano difficoltà economiche, gli immigrati… crescono le fasce di popolazione che necessitano di un supplemento di ascolto e non solo di erogazione di servizi.
Poi il desiderio espresso da alcuni che venga recuperata la capacità di dialogo anche tra i politici non tanto per ricercare improbabili unanimismi ma per un esercizio di corresponsabilità verso la comunità che si è chiamati a servire. Nel momento in cui si abbozzano le possibili risposte alle emergenze è inevitabile scontrarsi con la cronica carenza di risorse ma anche con una migliore destinazione di quanto effettivamente disponibile della ricchezza del Paese. Accanto all’apprezzamento per il momento di ascolto che la chiesa ha dedicato alle persone impegnate in politica c’è stata anche la richiesta di un giudizio sull’operato delle amministrazioni comunali, quasi un invito a svolgere una funzione di coscienza critica, di richiamo a promuovere politiche coerenti con i principi annunciati. Mons. Manicardi, coinvolto in prima persona nella preparazione dell’incontro, ha ringraziato tutti i presenti ricordando che il cammino sinodale rappresenta un cambio di paradigma perché invita a dialogare, prefigura non tanto un’istituzione – chiesa ma un popolo che cammina nella corresponsabilità, espressione di una chiesa da sempre in uscita. “Sono contento del clima positivo – ha risposto Castellucci – che percepisco nelle relazioni con le amministrazioni comunali.
D’altra parte, siamo anche noi tra i soggetti appassionati del territorio”. E ha ricordato la Lettera a Diogneto laddove si afferma che “i cristiani rappresentano nel mondo ciò che l’anima è nel corpo. L’anima si trova in ogni membro del corpo; ed anche i cristiani sono sparpagliati nelle città del mondo”. Un abitare operoso e capace di costruire relazioni più umane e più attente alla cura del bene comune.