Irene Ratti e il Centro Esperanza

In Mozambico le attività educative per i piccoli

Tra le numerose lettere con gli auguri natalizi ricevute dai missionari, vi è quella di Irene Ratti, una vita donata alla gente del Mozambico, uscita indenne da diciotto anni di guerre, prima quella d’indipendenza dal Portogallo, poi quella civile che ha dilaniato il paese. Ora lo spettro della violenza è purtroppo tornato, tuttavia proseguono grazie alla generosità di tanti le attività educative del Centro Infantile Esperanza a Maputo. “Carissimi amici – scrive Irene Ratti – vi penso bene nonostante le preoccupazioni per la prolungata crisi economica ed il post terremoto. Ho presente tutti voi nella preghiera per chiedere al Signore serenità, coraggio, salute per tutti quanti seguono e sostengono quanto faccio, con l’affetto, l’amicizia e con l’adesione al progetto di adozione a distanza ‘Armandinho’. È un sostegno che permette al Centro Infantile di portare avanti una serie di attività per dare alla fragile vita di tanti bambini affetto, educazione e un futuro meno buio. Con i loro traumi ci interpellano in tanti modi. In un certo qual modo questi bimbi sono il mio Vangelo, mi insegnano le sfumature dell’amore, della tenerezza e della gratuità. Da parte mia ringrazio il Signore che mi da l’opportunità per mantenere il mio cuore fanciullo e vivere in sintonia al ‘..se non diventerete come bambini….’.
“Abbiamo vissuto un grande momento di gioia – prosegue Irene Ratti – per il riconoscimento al Centro Infantile Esperanza, dello Stato Giuridico e Legale dal Ministero della Donna e del Bambino: questo è motivo di ringraziamento al Signore per lo sguardo benevolo che ha su di noi. Il Centro Infantile attualmente ha 167 bambini di cui 38 adottati interni e 24 che sono passati dal Centro ed ora già vanno a scuola. Devo dire un grazie speciale al Centro Missionario di Carpi per l’animazione e tutto il sostegno con l’invio di materiale e alle famiglie che, nonostante le difficoltà causate dal terremoto, mantengono l’adozione. Le altre espressioni della mia vita, ugualmente importanti, quali l’animazione vocazionale in parrocchia, la collaborazione con il ministero della Famiglia, il settore evangelizzazione, completano i fine settimana, assorbendo quel tempo che vorrei per me, per le mie relazioni, ma la vita è un dono e si moltiplica donandolo. Trovo in questo – conclude la missionaria – la gioia interiore che mi accompagna, perché è in tutto ciò che vivo che si realizza la mia consacrazione nella Chiesa e nel Mondo, amando ogni realtà con disinteresse, ma soprattutto i luoghi di maggior bisogno e necessità. A ciascuno il mio saluto e i migliori auguri di grazia per ciascuna famiglia”.