Venerdì 29 novembre presso l’Istituto “Veritatis Splendor” di Bologna è stato presentato il IV Dossier povertà delle Caritas dell’Emilia Romagna. Un lavoro impegnativo, in cui anche Caritas Carpi è stata coinvolta nell’invio dei dati. Il tavolo di presentazione ha visto la presenza di Gianmarco Marzocchini, delegato Caritas per la Regione Emilia Romagna, Simona Melli del Centro Culturale Francesco Luigi Ferrari che ha curato l’elaborazione, e Damiano Cavina della Caritas di Faenza. Dopo una breve introduzione da parte di Marzocchini, sono stati presentati tre elementi chiave del Dossier: l’emergenza crisi economica; l’emergenza terremoto in Emilia; l’emergenza Nord Africa. Il filo conduttore che tiene unito l’intero dossier è il tema della prossimità, l’idea del farsi prossimo mantenendo un atteggiamento di tenerezza specialmente con quelli che sono ancora molto lontani da Dio. La prossimità, hanno osservato i relatori, non è una “prestazione della Chiesa”, non è un “prodotto da esibire”. Al contrario, la prossimità del cristiano è la mano di una “madre che esce all’incontro” con l’altro, per riprendere una sottolineatura emersa alla quinta Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano e dei Caraibi. “Uscire e incontrare i poveri, per la Chiesa, è vitale. Vuol dire lasciarsi incontrare da Cristo stesso”, è stata la conclusione.
Durante la mattinata di presentazione del Dossier sono stati visualizzati anche i dati raccolti dalle Caritas diocesane del territorio nell’arco degli anni dal 2009 al 2012. Nel corso del 2012, si sono rivolti ai Centri di ascolto quasi 20.000 persone, lo 0,45% della popolazione emiliano romagnola. Un’attenzione è stata rivolta anche ai cosiddetti “nuovi poveri”, poveri nonostante un reddito: una quota consistente di uomini, italiani e stranieri, che non riescono, nonostante un lavoro (spesso precario o stagionale), a pagare le bollette o i libri di scuola dei figli. In forte aumento sono anche il numero di sfratti per morosità: 3.557 nell’anno 2012 in tutta la Regione Emilia Romagna.
Le difficoltà illustrate sono state diverse, ma un accento importante è stato posto sul fatto che la Caritas c’è e vuole continuare ad essere accanto alle situazioni di difficoltà, non solo per dare concretamente un aiuto, ma soprattutto per dare conforto e camminare insieme.
“L’amore – caritas – sarà sempre necessario, anche nella società più giusta. Non c’è nessun ordinamento statale giusto che possa rendere superfluo il servizio dell’amore.” (Deus Caritas Est al n. 28).