Ben prima delle ore 8 le navate della Cattedrale erano già gremite come nelle grandi occasioni: dopo sei anni, l’ultima avvenne nel 2011, la celebrazione della solennità dell’Assunta, così cara ai fedeli della diocesi di Carpi, è tornata nel luogo che l’ha ospitata per oltre cinque secoli. Una commozione palpabile e manifestata dal vescovo Francesco Cavina che non ha mancato di ricordare come per lui la celebrazione odierna fosse la prima in Cattedrale dall’inizio del suo ministero nel febbraio del 2012. Clima di festa ma soprattutto di preghiera e raccoglimento, anche la processione con l’immagine dell’Assunta si è svolta con l’ausilio di un ottimo impianto di amplificazione che ha consentito ai fedeli di partecipare alla preghiera e al canto della corale accompagnato dalla banda cittadina diretta dal maestro Pietro Rustichelli. Presenti le autorità cittadine, il sindaco Alberto Bellelli, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi Giuseppe Schena, autorità militari e associazioni.
Al termine della processione la statua dell’Assunta è rientrata in Cattedrale e qui monsignor Cavina ha pronunciato l’omelia nella quale ha invitato la comunità diocesana a riprendere la riflessione sul significato della Cattedrale contenuta nella lettera pastorale Ecclesia Maior, per non dare per scontato tutto il percorso che ha portato alla riapertura e per cogliere appieno il valore non solo simbolico ma di fede della chiesa madre. Secondo il Vescovo di Carpi, riflettere sulla Cattedrale porta direttamente il pensiero a Maria alla quale siamo chiamati a guardare come modello, come mediatrice e come colei che ci richiama alla nostra origine di figli di Dio rinati nel battesimo. Al termine monsignor Cavina ha elevato un’accorata preghiera alla Vergine, invocando la materna intercessione su tutte le persone presenti, sulle famiglie specie quelle che vivono situazioni di malattia e di sofferenza, e sulla chiesa di Carpi.
Ringraziamenti particolari il Vescovo ha rivolto ai gruppi giovanili di Budrione e Quarantoli arrivati a Carpi a piedi, al parroco e al collaboratore della Cattedrale monsignor Bottecchi e don Marek.