Applausi scroscianti per i ragazzi della scuola media “O. Focherini” di Carpi che il 15 e 16 maggio al cinema Corso hanno messo in scena lo spettacolo “Un angelo tra i corridoi”, dedicato alla figura del Martire di cui presto la Chiesa carpigiana celebrerà la Beatificazione.
Una figura complessa quella di Odoardo, di cui non era facile tratteggiare i mille aspetti. Tuttavia questi giovani attori sono riusciti nell’impresa sotto la sapiente ed esperta guida di Margherita Catellani, insegnante di religione, e di Maria Giulia Campioli, attrice in veste di consulente.
La trama dello spettacolo ha mostrato non solo il Focherini eroe, coraggioso salvatore di vite umane; ma anche il Focherini giornalista, amministratore dell’Avvenire, l’onesto lavoratore, il collega di lavoro, padre e marito.
In un complesso intreccio di parole, musica e danza, un gruppo di amiche – impersonando loro stesse – hanno vissuto dinanzi al pubblico un percorso di (ri)scoperta della figura del personaggio a cui è intitolata la loro scuola, a partire dalle sue stesse parole e opere, sintetizzate nelle fotografie proiettate, nella lettura delle lettere inviate durante la prigionia e ancor più nella mise en place di alcuni momenti icastici della sua vita: una giornata di lavoro all’Avvenire, il ritorno a casa con la borsa carica di mille oggetti per la famiglia e per i bambini, l’incontro con don Dante Sala per pianificare la fuga degli ebrei.
La più profonda e creativa intuizione dei ragazzi, tuttavia, è stata la scelta di “mettere in filigrana” la vita di Odoardo: che da figura statica, “da santino” (come spesso rischiano di diventare i santi e beati d’ogni tempo) è invece così potuto diventare un prezioso testimone e un esempio per la vita di ciascuno. Esempio di servizio, di uomo “normale” che non si è improvvisato eroe per caso, ma che si è costruito nella ferialità, prima di tutto attraverso la preghiera e la formazione nell’associazionismo cattolico. Qui Odoardo ha saputo nutrirsi di Cristo e trasformare “piedi e mani, testa e cuore” in un formidabile strumento di servizio a favore del prossimo in ogni aspetto della propria vita, sino a sfidare la censura fascista sulle pagine dell’Avvenire e a mettere a rischio la sua vita per la salvezza degli ebrei perseguitati.
Un esempio che (ed è questa un’altra delle sorprese che i ragazzi ci hanno riservato) ha acquistato un’inattesa dimensione di attualità, al cospetto di una realtà in cui non mancano i pericoli di nuove “tirannidi” così come è sempre presente – forse oggi più di allora – il rischio di preferire al servizio, all’oblazione di sé, il mito della visibilità e della easy life, presente dall’inizio alla fine dello spettacolo come discreto (ma minaccioso) contrappunto alla vita di Odoardo Focherini, Giusto fra le Nazioni, Martire e presto Beato.
A cura di Stefano Bellelli
Grazie
Al termine dello spettacolo Margherita Catellani ha rivolto numerosi ringraziamenti alle tante persone che hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo, a cominciare dai colleghi insegnanti quelli più direttamente coinvolti e gli altri di supporto, al personale non docente, a coloro che hanno curato il trucco e i costumi. Un ringraziamento è stato rivolto anche alla direzione del cinema Corso che ha messo a disposizione gratuitamente la sala e a don Luca Baraldi per il sostegno del gruppo di lavoro per la beatificazione di Odoardo Focherini e tanti altri ancora.
Emozioni
Non deve essere stato facile a quattordici anni “metterci la faccia” in uno spettacolo che racconta la vita di Odoardo Focherini, eppure i ragazzi e le ragazze hanno davvero stupito non solo per le qualità della recitazione ma soprattutto per il pathos che hanno saputo comunicare nelle interpretazioni dei personaggi e nella lettura delle lettere del protagonista. Così anche tra i giovani attori alla fine è scesa qualche lacrima. Paola Focherini, intervenuta al termine per un saluto a nome della famiglia, ha esortato i ragazzi a fare tesoro di quanto hanno messo in scena ripercorrendo la vita del papà, i valori in cui ha creduto e per i quali ha vissuto in pienezza fino all’ultimo dei suoi giorni. Anche don Luca Baraldi si è congratulato con i ragazzi sottolineando come anche gli adolescenti seppur immersi nelle contraddizioni della loro età siano stati capaci di rendere in modo così spontaneo e immediato il loro incontro con la figura di Odoardo Focherini.