Una data, che arriva dopo essere stata lungamente attesa, rallegra il cuore e conserva tutta la gioia dell’avvenimento. E’ la data dell’apertura della Cattedrale, che nasconde, ancora per poco, la bellezza di una esperienza che fra pochi giorni potremo compiere. Immagino quel giorno, quando sulla soglia dell’ingresso, mi preparerò ricordando il signifi cato del Tempio che custodisce le origini cristiane di tante persone e per me richiama innumerevoli azioni di grazie che hanno aiutato a far crescere la vita di molteplici relazioni fraterne. La mia immaginazione percorre ora un cammino inondato di luce e passa silenziosamente davanti ai dipinti su tela che parlano con intensità il linguaggio della fede e dell’amore, come il quadro del Cristo che consegna le chiavi del cielo a Pietro, o di San Carlo Borromeo che libera un ossesso, fi no alla tela stupenda della Visitazione e a quella, con intenti devozionali, del Sacro Cuore. Tutto concorre a muovermi come in punta di piedi davanti agli interventi di restauro che hanno impegnato menti e mani generose e hanno trasformato materiali inerti in fasci di luce, creando Speciale Prima Zona Pastorale Cattedrale spazi che orientano al cuore del Tempio, là ove dall’alto il Cristo Crocifi sso accoglie i fedeli, oppure nell’Eucaristia, segno sacramentale della Sua presenza e vicinanza. Ora mi sto accorgendo che la mia immaginazione, già nei suoi primi passi, è stata guidata dalla fede. L’azione simbolica espressa dal Tempio con le sue fi gure e strutture mi ha propiziato l’incontro con Dio e mi fa pregare: “Come è bello stare nella Tua casa Signore”. Ma il Tempio avrà il suo grande momento quando i fedeli, la comunità, la folla riprenderanno il 25 marzo prossimo a frequentare con continuità questo ambiente ideale per la vita cristiana e si potrà riconoscere in esso il cuore della cultura e della storia della nostra città.
Monsignor Rino Bottecchi