Come annunciato nel comunicato pubblicato sul numero di Notizie del 5 ottobre con la fine dell’anno diviene effettiva la richiesta, accolta dal Vescovo monsignor Francesco Cavina, del direttore Luigi Lamma, di essere sollevato dall’incarico. Questo il saluto di Lamma, pubblicato sul numero di Notizie del 21 dicembre.
Care Lettrici,
Cari Lettori,
con questo numero termina il mio servizio come direttore di Notizie, iniziato nel marzo del 1992, chiamato a succedere a Romano Pelloni, primo direttore dal 1986. Sono sempre stato edificato dalla perseveranza con la quale siete rimasti vicini a Notizie, dimostrando di apprezzare i contenuti e il valore che questo giornale rappresenta come segno di comunione e di appartenenza alla vita della Chiesa. Non mi assumo alcun merito consapevole dei miei limiti e delle mie carenze, concludo questo mio mandato come “un servo inutile”, lieto di “rendere grazie di ogni cosa” che mi è stata donata.
Ho assunto questa responsabilità, forse con un po’ di incoscienza, ma sono stato ricompensato da un’esperienza di fede e umana unica di cui sono profondamente grato al Signore e a tutti coloro che l’hanno resa possibile, a cominciare dai Vescovi che con autentica paternità spirituale mi hanno guidato e confermato con la loro fiducia e dalla mia famiglia che ha condiviso con me questo lungo e impegnativo servizio.
Monsignor Maggiolini lanciò la prima provocazione: “In questa diocesi non c’è uno straccio di ciclostilato…si va con il tam-tam nell’epoca dei satelliti”, dopo pochi mesi nacque Notizie e, incuriosito con la complicità di don Carlo Malavasi, cascai subito nel giro. Monsignor Staffieri, che veniva da una diocesi, Lodi, proprietaria di un quotidiano, fece la scelta coraggiosa di affidare la direzione ad un laico, trentenne, nemmeno giornalista. Quei primi anni sono stati una palestra indispensabile per condividere poi con monsignor Tinti, in un decennio assai vivace sul piano pastorale, il salto di qualità del giornale. Poter dedicare la copertina di Notizie a monsignor Douglas Regattieri, primo sacerdote della Chiesa di Carpi chiamato all’episcopato, è stato un dono davvero speciale con il quale ho potuto anche ricambiare l’affetto ad un amico. Fin dal primo incontro con monsignor Cavina ho ritenuto di dover mettere il nuovo Pastore nelle condizioni di agire nella piena libertà, presentando la mia disponibilità a farmi da parte. Sono stato invitato a proseguire con un attestato di fiducia incondizionato: “Vai avanti”. La sciagura del sisma, a pochi mesi dal suo ingresso in diocesi, ci ha poi uniti nell’affrontare l’emergenza, con il settimanale sempre operativo e impegnato a sostenere una comunità sofferente e tanto provata. Anche questa terribile avventura, illuminata dalla visita di Benedetto XVI, è stata un’esperienza unica da vivere e da comunicare. Infine poter raccontare e documentare la beatificazione del nostro martire Odoardo Focherini ha rappresentato l’avverarsi di un desiderio custodito fin dal 1994 quando partecipai alla prima commissione di indagine che poi diede il via alla prima fase diocesana del processo.
Raccontare la vita della Chiesa di Carpi dal punto di osservazione del giornale è stato un privilegio, ho imparato ad amarla, sempre stupito della ricchezza di cui è depositaria in termini di storia, di relazioni, di radicamento tra la gente, di testimonianze di carità, di vite donate senza misura. Si è rivelata una splendida opportunità di maturazione e di costruzione di amicizia anche il cammino fatto con la federazione dei settimanali (Fisc) all’interno di un più vasto movimento di crescita della sensibilità ecclesiale nel settore della comunicazione. Ho potuto sperimentare attraverso l’esemplare dedizione degli Amministratori della Cooperativa Notizie, la professionalità dei giornalisti, l’apporto entusiasta di tanti giovani collaboratori che via via si sono succeduti, di tanti benefattori e di tanti generosi volontari, che Notizie non è, e non è mai stato, un ostinato capriccio ma un’opera benedetta dalla Provvidenza per accompagnare la missione della Chiesa di Carpi. Ciò che si chiede ad un settimanale diocesano, giornale della chiesa e giornale della gente, è di restare fedele alla sua identità e al suo mandato costitutivo: questo è l’auspicio che formulo insieme ad un caloroso augurio di un proficuo lavoro a chi sarà chiamato ad assumerne la direzione.
In questo tempo in cui sembrano prevalere le tenebre per le tante minacce alla vita umana e alla pace, per le tante tensioni presenti nelle istituzioni e nella società auguro a tutti di poter riconoscere la Luce vera che viene nel mondo, Gesù il Salvatore. Buon Natale!
Luigi Lamma
lulamma@tin.it
Il ringraziamento del Vescovo monsignor Francesco Cavina
Carissimo Luigi,
nel momento in cui stai per lasciare il tuo incarico di Direttore del settimanale diocesano “Notizie” sento il dovere, a nome mio personale e della comunità diocesana, di esprimerti tutta la gratitudine e la riconoscenza per il prezioso servizio che hai svolto in questi lunghi anni. Sotto la tua direzione il nostro giornale è divenuto sempre più autorevole nei contenuti e si è guadagnato, così, un posto di rispetto nell’agone mediatico e credibilità per la puntuale e approfondita attenzione ai grandi temi che investono la realtà ecclesiale, politica e sociale a livello locale e nazionale.
Con grande rammarico ho accolto la tua insistente richiesta di essere sollevato dall’incarico di Direttore. Richiesta presentata dopo alcuni mesi dal mio ingresso in Diocesi e, poi, rientrata a causa del terribile terremoto del maggio 2012. Ln quell’occasione ho potuto conoscere il tuo grande senso di responsabilità, la tua professionalità e il tuo amore per la Chiesa. Conoscenza che si è, poi, trasformata in apprezzamento e stima “in corso d’opera”.
Ora, il dispiacere perla tua partenza dalla direzione del giornale è in parte lenito dal fatto che il Vescovo e la Diocesi potranno continuare a godere del tuo consiglio, della tua competenza e della tua amicizia in qualità di Direttore dell’Ufficio diocesano delle comunicazioni sociali.
Il Signore, che è largo di doni con chi lavora nella sua vigna, ti accompagna nel nuovo tratto di strada che ti prepari a percorrere.
Con affetto
Monsignor Francesco Cavina, vescovo