“Avere il cuore libero e presso Dio” è il titolo della Lettera pastorale che, nell’Anno giubilare della Misericordia, il Vescovo monsignor Francesco Cavina ha voluto dedicare al sacramento della Riconciliazione. “Il Papa indicendo l’Anno Santo della Misericordia – scrive il Vescovo – ha ricordato che la Chiesa è chiamata ‘a rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia’. Ciò avviene specialmente attraverso il Sacramento della Penitenza (Confessione)”. “Noi conosciamo il giorno preciso e persino l’ora approssimativa della istituzione del sacramento della Riconciliazione – prosegue monsignor Cavina -. Cristo, il giorno della sua resurrezione, verso sera, apparve a porte e a finestre serrate nel cenacolo e disse agli apostoli: ‘Come il Padre ha mandato me, così io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati saranno perdonati, a chi non li perdonerete non saranno perdonati’ (Vangelo secondo Giovanni 20.19-23). Gesù sta per concludere la sua missione e, prima di separarsi dai suoi discepoli, affida loro e ai loro successori il potere di rimettere i peccati (ministero della misericordia). Appare evidente che questo ‘potere’ non ha un’origine umana, ma sgorga dalla Parola di Cristo e dal dono dello Spirito Santo. In tale modo attraverso i suoi ministri – sottolinea il Vescovo – Gesù continua ad ‘essere perdono’ per gli uomini di tutti i tempi. Il Signore non si stanca di perdonare, mentre noi troppo spesso ci stanchiamo di chiedere perdono”.